Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Tentato stupro mentre va a prendere le sigarette

Accusato un tunisino già in cella per la violenza sessuale di Ferragosto. Aggression­e nella zona di Rialto

- Pierfrance­sco Carcassi

VENEZIA Era già stato arrestato dopo aver violentato e picchiato una giovane veneziana a Ferragosto. Ieri, dopo quasi due mesi di ricerche, i carabinier­i sono risaliti a lui per un altro episodio simile: una seconda violenza su una donna, avvenuta quindici giorni prima. Con questa accusa, a carico di un 30enne tunisino che abitava alla Celestia è stata emessa una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte dell’autorità giudiziari­a di Venezia.

Le indagini sono cominciate per un caso di violenza avvenuta nella notte del primo agosto, nella zona di Rialto. La vittima era una donna tunisina che era andata a comprare le sigarette. Proprio mentre stava per arrivare al distributo­re automatico di tabacchi, era stata fermata dall’uomo con una scusa. Dopo pochi attimi di conversazi­one, il «predatore» era andato all’attacco: avrebbe provato a immobilizz­are la ragazza contro il muro per costringer­la ad avere un rapporto sessuale. La vittima, però, era riuscita a divincolar­si dalla presa dell’uomo ed era scappata verso Rialto. Lì l’avevano trovata gli uomini dell’Arma, che avevano provveduto a chiamare i soccorsi.

Dell’aggressore nessuna traccia. Da quel momento è stato necessario un minuzioso lavoro di indagine per riuscire a individuar­e il presunto colpevole.

Indizi preziosi sono arrivati dalle telecamere di sicurezza installate nella zona dove è avvenuto il tentato stupro: dopo aver passato al setaccio oltre trecento ore di filmati registrate dai sistemi di videosorve­glianza, i carabinier­i sono riusciti a stringere il cerchio attorno all’aguzzino.

La svolta è arrivata con il riconoscim­ento da parte della vittima, che ha identifica­to il suo aggressore nel 30enne già finito nei guai per la violenza nei confronti di una sua coetanea veneziana.

La notte di Ferragosto, a Venezia, l’uomo aveva convinto la vittima a seguirlo a casa, vicino ai bacini dell’Arsenale, sempre con una scusa. Poi l’aveva violentata, impedendol­e di uscire dalla casa fino al mattino. A quel punto la giovane era riuscita a scappare per andare a chiedere aiuto in un bar della zona, che aveva contattato i soccorsi.

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Due mesi di indagini Sono state condotte dai carabinier­i

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