Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Muore Artico, l’allievo di Scarpa e Albini la sua firma sul Taliercio e le aree commerciali
L’architetto mestrino vittima di un malore. L’ultima guerra alla bretella
VENEZIA Dal Taliercio alla ristrutturazione dell’hotel Hungaria del Lido. Sono solo due dei tanti lavori realizzati da Ruggero Artico, urbanista e architetto veneziano morto ieri a 87 anni all’ospedale dell’Angelo di Mestre per un malore improvviso. Laureato allo Iuav, era erede della grande tradizione dell’università veneziana dove aveva appreso gli insegnamenti della squadra di docenti che l’allora rettore Giuseppe Samonà era riuscito a riunire: Franco Albini, Carlo Scarpa, Ignazio Gardella, Bruno Zevi. Una vita al servizio di Mestre, che quasi in ogni suo angolo conserva le sue impronte digitali. Tantissimi, infatti, i lavori realizzati da Artico in città nei suoi 60 anni di attività (già il padre, architetto, aveva realizzato il liceo Franchetti). E’ frutto della sua visione l’area commerciale del Panorama, i vicini uffici direzionali, la Sme e la Decathlon. Ma anche gran parte dell’area di Auchan: sempre suo, infatti, il progetto dell’ampliamento della galleria, di Interspar, di Mediaworld. Ma anche i lavori di edilizia privata e popolare come la Pantera rosa di Favaro. E poi il Taliercio, il palazzetto del basket che nella festa dei 40 anni dalla sua inaugurazione l’ha omaggiato con una maglia ad hoc. Nato nel 1933 a Venezia, di San Giacomo dell’Orio, Artico si era poi spostato a Dese dove ha realizzato quasi tutte le abitazioni di via Litomarino. Un’area che, anche dopo il trasferimento a Mestre (abitava a Carpenedo da 15 anni), gli era rimasta nel cuore tanto che negli ultimi mesi forniva consulenze ai comitati cittadini per proporre un diverso percorso della nuova bretella ferroviaria. Amico dell’ex sindaco Nereo Laroni, di Gianni De Michelis, Artico era pacato, discreto ma caparbio nel seguire le sue intuizioni e i suoi valori. Lascia il figlio Riccardo - anche lui architetto - la figlia Marta e la moglie Maria, amatissima. Due anni fa avevano festeggiato i cinquant’anni di matrimonio. (m. ri.)