Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Presidenza Assindustria, candidature ai supplementari
Destro e Ravagnan ineleggibili: i «Saggi» potrebbero concedere altro tempo
VENEZIA Un tempo supplementare, di qui alla convocazione del consiglio generale di Assindustria venetocentro, per verificare se le carte mancanti arriveranno in tempo per sanare l’ineleggibilità. E permettere così ai «Saggi» di chiudere la partita lungo lo schema iniziato. Prima di pensare, in caso contrario, di dichiarare nella relazione dei «Saggi» al Consiglio generale il nulla di fatto e ripartire. Sembra questo lo scenario che sta di fronte ad Assindustria venetocentro nella scelta del primo presidente eletto, all’indomani della clamorosa decisione dei probiviri sui due nomi indicati fin qui dagli iscritti nelle audizioni dei Saggi, quelli dei due vicepresidenti padovani Leopoldo Destro e Mario Ravagnan.
Richiesti dalla Commissione di designazione di verificare le condizioni di eleggibilità di entrambi, i probiviri, l’altro ieri, hanno concluso che nessuno dei due ha attualmente le carte in regola per essere candidabile. Destro, perché l’iter di reiscrizione a Confindustria Vicenza (la sua azienda, l’Aristoncavi, ha sede a Brendola), indicata come la soluzione dai probiviri nazionali per sanare i dubbi sollevati durante l’estate, data per fatta, non è conclusa. Secondo quanto comunicato a fine scorsa settimana da Vicenza, Aristoncavi è in fase di iscrizione, ma non è ancora socia effettiva. Nel caso di Ravagnan, invece, due controllate di Padova e Rovigo non sono iscritte, oltre che a Confindustria, anche all’associazione specifica di settore.
Il punto è quali strade si aprono ora per uscire dal vicolo cieco. Ieri pomeriggio, a Padova, i Saggi hanno tenuto l’ultima audizione tra gli associati. Le novità sulla incandidabilità non paiono aver cambiato l’inerzia della partita e negli incontri si sarebbe andati avanti nel registrare il favore per Destro o Ravagnan, incontrati tra l’altro dai «Saggi» in qualità di iscritti da ascoltare. Il primo punto che pare emergere è che nessuno dei due sia intenzionato ad un passo indietro. Ma in una situazione che appare ancora molto fluida sulle vie percorribili, il pomeriggio di ieri pare aver indicato una didovrà rettrice privilegiata.
Quella di concedere ancora il tempo di qui alla convocazione del 1. ottobre (anche a costo di guadagnare anche qualche giorno in più) del Consiglio generale, il «parlamentino» di Assindustria che ricevere la relazione dei «Saggi» sul candidato prescelto e votare sul nome, per verificare se le condizioni di ineleggibilità si possano sciogliere, trasformando il favore per Destro e Ravagnan in candidature vere. E a quel punto permettere ai «Saggi» una scelta sul nome da proporre. Una via da battere anche di fronte ai tempi stretti a disposizione. Il 31 ottobre, giorno in cui è convocata, all’aeroporto di Istrana, l’assemblea che dovrà ratificare la nomina del presidente, è anche l’ultimo giorno utile per approvare il bilancio dell’associazione. Solo se questa via dovesse naufragare si andrebbe con una relazione al consiglio generale che dichiara il nulla di fatto, aprendo una fase nuova.
Le incognite per altro sul tappeto sono ancora molte. A partire dalle scelte dei candidati. All’esito finale dell’ineleggibilità si arriva per due percorsi diversi. Da un lato Destro diventa vicepresidente a febbraio, proposto in consiglio generale dai presidenti Piovesana e Finco al posto lasciato libero da Enrico Carraro dopo la sua elezione in Confindustria Veneto. Senza che questo, evidentemente, metta in moto le verifiche tipiche per le cariche apicali.
Vaglio già compiuto, evidentemente con esito positivo, invece, nel caso di Ravagnan due anni prima, se l’esponente padovano era divenuto vicepresidente dell’associazione di Treviso-Padova. Dando per scontato di essere in regola, Ravagnan avrebbe dato la disponibilità per una candidatura. Ma da Assindustria non sarebbe arrivata poi alcuna comunicazione sulla situazione cambiata, sulle verifiche in corso, sulla via per sanare l’inquadramento. A differenza di Destro, avvertito ad inizio agosto della necessità di reiscriversi a Confindustria Vicenza entro la fine delle consultazioni, come via segnalata dai probiviri nazionali per mettersi in regola, dopo i dubbi sollevati dall’industriale padovano Franco Masenello. Una situazione che Ravagnan, secondo indiscrezioni, avrebbe fatto presente sia ai probiviri che ai «Saggi». Due pesi e due misure? Di certo l’approdo finale potrebbe spingere Ravagnan a valutare nei prossimi giorni più approfonditamente se ritirare la disponibilità data, anche di fronte alla possibilità di risolvere i problemi.