Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Quando Fellini e Zanzotto Facevano «Filò» per il film
In scena lo spettacolo tratto dai dialoghi per «Casanova»
«Vorrei tentare di rompere l’opacità, la convenzione del dialetto veneto che, come tutti i dialetti si è raggelato in una cifra disemozionata e stucchevole, e cercare di restituirgli freschezza, renderlo più vivo, penetrante, mercuriale, accanito». Così Federico Fellini scriveva al poeta Andrea Zanzotto, chiedendogli un aiuto per il film Casanova (1976). Da quel carteggio, che andrà poi a far parte del libro Filò (Edizioni del Ruzante, 1976), è tratto il reading teatrale Filò che andrà in scena venerdì in piazza a Crosara, frazione del comune vicentino di Marostica, per la regia di Maurizio Panici.Fellini e Zanzotto si incontrano così nella nuova produzione dell’Associazione Culturale Teatris, che sarà portata in scena in occasione della manifestazione «Veneto che legge» con l’obiettivo di promuovere la lettura dei libri e la lingua veneta in un percorso identitario. Il reading teatrale è tratto dall’omonimo libro di Zanzotto composto da filastrocche e litanie scritte per il film Casanova (già impreziosito nella sua pubblicazione da una lettera e cinque disegni di Fellini) e dal carteggio che il poeta Trevigiano ebbe con il regista di Rimini in occasione della sceneggiatura del film Casanova di Federico Fellini. Filò è un percorso affascinante nella lingua veneta con l’obiettivo di riscoprirne le sonorità, la forza evocativa, restituendole freschezza e rendendola, attraverso il teatro, lingua viva. La messa in scena si avvarrà inoltre delle immagini del Casanova di Federico Fellini, ambientato in una Venezia misteriosa e affascinante (interamente ricostruita negli studi di Cincecittà a Roma) e recitato in una lingua, come scrisse lo stesso Fellini «con una sonorità liquida, con i suoni e le sillabe che si sciolgono in bocca e quel cantilenare dolce e rotto dei bambini». Zanzotto ha saputo recuperare lingue, forme e culture orami defunte, rivitalizzandole. Filò è per questo la quintessenza della poetica dell’autore che testimonia anche il felice sodalizio con il regista, nella comune visione della storia e delle origini. Sul palco di Marostica saliranno gli attori Fabrizio Bernar, Denis Dalla Palma e Francesca Scomparin per uno spettacolo che, pur essendo a ingresso libero, prevede la prenotazione obbligatoria telefonando al numero 327/5820846.