Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Malumori fucsia, ritornano i Verdi Sesta volta di Boraso, exploit Scarpa
Carica di esordienti, Consiglio meno rosa. Ex dirigenti bocciati, gli ultimi esclusi
VENEZIA «E’ la mia sesta rielezione consecutiva», dice Renato Boraso, il consigliere anziano («Ma non per età», si affretta a precisare) di Ca’ Farsetti. Era il 1997, quando non ancora trentenne, entrò nel parlamento veneziano ottenendo 632 voti con la lista Pizzigati. Da lì un crescendo continuo fino ad arrivare ad essere eletto (Cacciari sindaco) presidente del Consiglio, e poi assessore con Luigi Brugnaro. E’ stato il terzo più votato con 1034 preferenze, dopo la golden girl Monica Sambo (1868, che ha portato quasi l’1,5 per cento al Pd) e l’assessore Simone Venturini (1463). Alessandro Scarpa Marta alle due e mezza di martedì pomeriggio stava già festeggiando dalla sua Pellestrina: «Sono molto emozionato, non pensavo una così grande manifestazione d’affetto da parte vostra», scriveva sui social. Anche perché in nottata arrivava l’exploit con le 944 preferenze complessive che lo fanno il quarto consigliere più votato di Ca’ Farsetti. «Ha premiato il grande lavoro fatto sul territorio, la gente mi ha votato per questo, conosco le isole, il mondo della pesca, i trasporti...». E abita a Pellestrina, dove nelle quattro sezioni dell’isola ha raccolto 750 voti, facendo arrivare il sindaco ad oltre l’85 per cento.
Alla fine il consiglio comunale è completo, anche se è pronto a cambiare, quando il sindaco sceglierà gli assessori, aprendo a chi non è riuscito ad entrare per una manciata di voti. E’ il caso ad esempio di Maika Canton (Fratelli d’Italia) esclusa per tre preferenze, Deborah Onisto di Forza Italia (seconda con 65 voti di scarto rispetto a Michele Zuin - 440 - che diventerà assessore), ma anche Gianluca Trabucco ( Verde progressista) quasi doppiato da Gianfranco Bettin (che fa tornare i Verdi in Consiglio), che però potrebbe scegliere la Municipalità di Marghera. «Lo decideremo assieme sabato in un assemblea aperta, valuteremo dove posso essere maggiormente utile», spiega lo scrittore.
Ad oggi ci sono dieci donne, meno di quante erano fino a qualche giorno fa (14) e con quindici esordienti. La gara è stata soprattutto nei fucsia dove sono aumentate esponenzialmente le preferenze rispetto a cinque anni fa, in cui gli outsider sono andati oltre ogni previsione sorpassando a destra anche quotati assessori (De Martin e Romor) che si sono dovuti accontentare delle quarte e quinte file. E’ il caso di Paolino D’Anna (726 voti) rappresentante di Progetto Civico e del Popolo della Famiglia, assorbito nei fucsia dopo l’accordo di due anni fa («Porterà i temi della famiglia e della scuola», dicono Francesco Piccolo e Massimiliano Zannid’Italia ni) e di Laura Besio (545). I malumori sono soprattutto degli esclusi del centro storico, che si sono sentiti soli a «lottare» in un territorio particolarmente ostile al sindaco. Non è un caso che tra i 14 eletti a Ca’ Farsetti della Lista Brugnaro, undici abitino in terraferma, con esclusione dei soli Scarpa, Romor (Lido) e Aldo Reato, ex presidente dei bancali, che è riuscito a convogliare su di sé un buon numero di voti della categoria. Marea di preferenze anche nel Partito democratico dove da una parte sono stati premiati i consiglieri uscenti (Sambo e Rosteghin), dall’altra hanno vinto gli outsider, tutti esordienti a Ca’ Farsetti sotto la guida di Pier Paolo Baretta che ha già annunciato di voler partecipare alle sedute alternandosi tra il suo impegno da sottosegretario e da capo dell’opposizione. Non sono mancate le delusioni un po’ ovunque, dai fucsia (dove dieci consiglieri sono rimasti esclusi) a Fratelli
(Antonio Cavaliere è fuori per una manciata di voti), fino al Partito dei Veneti dove il capolista Pierangelo Del Zotto si è fermato a sole 72 preferenze. «E’ stata una corsa tremenda — dice l’azzurra Deborah Onisto — Questa volta siamo stati noi ad aver dato lustro a Forza Italia con la nostra attività sul territorio». Curiosità varie: l’ex pd Maurizio Baratello con Idea Comune si è fermato a 129 voti, uno in meno di Michele Boato il più votato di Ecologia e Solidarietà, Roberto Panciera 143 e 104 Paolo Bonafè ( « Siamo stati schiacciati dalla lista del sindaco, pensavo di prendere qualcosa in più», dice) della Lista Le Città, il più votato di M5s ha ottenuto 62 preferenze (Loris Munaron), da archiviare l’esperienza per gli ex dirigenti comunali Bassetto (129), Csermely (75) con Venezia è tua.