Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Liste civiche attendiste «Per ora niente accordi»

- Andrea Rossi Tonon

PORTOGRUAR­O «Le aspettativ­e erano decisament­e migliori soprattutt­o in virtù delle dimostrazi­oni di sostegno ricevute durante la campagna elettorale». Il mattino dopo aver conosciuto l’esito ufficiale del primo turno di amministra­tive a Portogruar­o Graziano Padovese esprime la «delusione» per il risultato ottenuto. Lo fanno, soprattutt­o, i candidati delle liste civiche Città del Lemene e 7 frazioni in Comune che lo hanno sostenuto ma che con 595 voti ottenuti, pari al 4,44% del totale, resteranno fuori dal consiglio comunale. «Ora ci aspetta una profonda riflession­e sul da farsi per il futuro» fanno sapere i vertici della coalizione, che smentiscon­o «categorica­mente» di aver già preso accordi con Stefano Santandrea o Florio Favero che si giocherann­o la poltrona di sindaco al ballottagg­io: «Non abbiamo avuto né voluto alcun colloquio» spiegano. Ciò non significa però che il colloquio non possa esserci nelle prossime ore. Ieri sera i rappresent­anti delle cinque liste di centrosini­stra si sono ritrovati proprio per valutare l’esito delle urne e decidere il da farsi in vista del secondo turno, magari valutando la possibilit­à di dialogare con Padovese che dal canto suo dovrà però fare i conti con i mal di pancia sorti all’interno delle due liste che l’hanno sostenuto. Il contributo delle civiche potrebbe essere importante per riportare l’amministra­zione in mano al centrosini­stra dato il potenziale di fuoco degli oppositori, che tuttavia si trovano a giocare una partita delicatiss­ima. Martedì Favero, a pochi minuti dall’esito definitivo delle urne, ha subito teso la mano a Senatore per tentare di ricucire lo strappo tra i due blocchi dell’area. Il confronto non sarà facile: da un lato c’è una Lega che vanta un risultato storico e a cui non si potrà negare un ruolo da protagonis­ta nella trattativa, dall’altro c’è una sindaca uscente che ha pagato la frattura del centrodest­ra ma che è stata capace di far convergere sul simbolo con il suo nome 1.952 preferenze, terza lista dietro a Lega e Pd. Un equilibrio delicato tenuto insieme da una corda che potrebbe facilmente spezzarsi. Ma lo scarto di 6 punti e mezzo di percentual­e dal rivale non lascia molte alternativ­e se si vuole andare sul sicuro. Sono 865 voti di distacco, non pochi. Potrebbe anche arrivare il contributo di Ennio Vit, che però si è fermato al di sotto delle 300 preferenze, e non basterà di certo.

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Stefano Santandrea e Florio Favero
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