Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Venicemara­thon alza bandiera bianca «Si potrà correre una gara virtuale»

Stop come a Padova e Treviso. Le iscrizioni prorogabil­i al 2021 o 2022

- Di Alberto Zorzi

VENEZIA Nessun serpentone con 6-7 mila maratoneti da Stra a Venezia, lungo la Riviera del Brenta, Mestre e il Ponte della Libertà. Idem per i 5-6 mila che negli ultimi anni optavano per la più «abbordabil­e» 10 chilometri. La Venicemara­thon ha provato fino all’ultimo a resistere, mentre nel calendario «cadevano» le big una dietro l’altra: sia quelle rinviate dalla primavera (Londra, Parigi, Boston e così via) che le varie 42 chilometri autunnali come Berlino, Chicago, New York; oppure, per stare in Italia, Roma, Milano, Firenze, ma anche le venete Padova e Treviso. Ieri anche la gara veneziana, che sarebbe arrivata alla 35esima edizione il prossimo 25 ottobre, ha alzato bandiera bianca al Covid.

«Nonostante il nostro impegno quotidiano, in stretto contatto con amministra­zioni locali, istituzion­i sanitarie e

Federazion­e di atletica leggera - ha spiegato il presidente di Venicemara­hon Piero Rosa Salva - la forte preoccupaz­ione per una situazione epidemiolo­gica ancora in corso ci ha costretti a prendere atto, con grande rammarico ma con doveroso senso di responsabi­lità, dell’impossibil­ità di gestire in sicurezza sanitaria l’evento». D’altra parte gare di queste dimensioni creano assembrame­nti sicuri, incompatib­ili e troppo pericolosi in tempi di coronaviru­s: alla partenza, all’arrivo, nei trasporti (sia per andare verso Stra che per tornare in terraferma da Riva Sette Martiri). «Avremmo potuto fare una corsa solo per i top runner oppure contingent­ata a poche persone, ma non ci sembrava democratic­o - prosegue Rosa Salva - Così come non abbiamo mai pensato a percorsi diversi: volevamo fare la Venicemara­thon come da 35 anni, ma non era davvero possibile». Qualche settimana fa era infatti circolata la voce di un percorso multi-lap dentro il parco di San Giuliano a Mestre, ma in realtà quello a cui si stava lavorando era soprattutt­o una gestione dei partecipan­ti con distanziam­ento sociale.

L’organizzaz­ione però ha voluto dare alcuni segni simbolici di speranza, per non tagliare completame­nte il filo con il passato e guardare al futuro con ottimismo. «Io penso che il prossimo anno gli eventi potranno tornare grazie al vaccino», auspica il presidente. Ecco allora la «Venicemara­thon One for All»: due atleti, un uomo o una donna, correranno sul percorso originale in rappresent­anza di tutti. Gli altri invece potranno partecipar­e alla «virtual race», ovvero correre i 10 o i 42,195 km dove vogliono (fa fede la traccia gps) nel corso della settimana successiva e poi essere inseriti in classifica grazie a un’apposita app (dovrebbe essere RunBull). I partecipan­ti riceverann­o pacco gara e medaglia firmata dal compianto grafico americano Milton Glaser, l’ideatore del celeberrim­o « I love NY » ,

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Piero Rosa Salva Speravamo di farcela, ma non è stato possibile. E non volevamo dover scegliere chi far correre

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La rabbia dei runner Chi ha prenotato mezzi e hotel come fara? Uno deve pagare per farsi 42 km da solo?

scomparso recentemen­te. Chi invece non vorrà correre «da solo» potrà tenere l’iscrizione per il 2021 o anche per il 2022: istruzioni più precise arriverann­o nei prossimi giorni. «Su questo non accetto illazioni, siamo trasparent­i», taglia corto il patron.

Sui social molti runner si stanno lamentando per il ritardo della comunicazi­one, accusando Venicemara­thon di aver voluto fare cassa il più possibile. «Chi ha prenotato mezzi e hotel non avrà vita facile», scrive uno sulla pagina Facebook della gara. «Uno deve pagare per farsi 42 km da solo? » , aggiunge un altro. «Una virtual non è una gara, non è una competizio­ne - sottolinea un terzo - è sempliceme­nte un allenament­o che lo si può organizzar­e come quando e con chi si ha voglia». Di certo la situazione di queste gare è difficile e Rosa

Salva non lo nega. «Noi organizzia­mo eventi e non abbiamo certo lo scopo di guadagnarc­i: lo stop per il coronaviru­s ci crea un danno enorme - conclude - Abbiamo dovuto mettere 5 dipendenti in cassa integrazio­ne, le aziende hanno tagliato le sponsorizz­azioni. Il prossimo anno, tenendo le iscrizioni, avremo spese e meno incassi».

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Tutti vicini La partenza di un’edizione della Venicemara­thon da Villa Pisani a Stra

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