Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Scuola, mille precari scrivono al presidente

Appello alla ministra: «Stop al concorso, rischio assembrame­nti». È caos cattedre

- P. Carc.

PADOVA Il più «anziano» ha 33 anni di servizio. Il più giovane zero. Ci sono precari di tutte le età profession­ali, delle medie e delle superiori, tra gli oltre mille che hanno firmato la lettera spedita lunedì sera al presidente della Regione Luca Zaia, dopo che si è diffusa la notizia della data del 22 ottobre per i test del concorso straordina­rio per i docenti - quello destinato a inserire chi ha almeno tre anni in cattedra alle spalle - annunciata dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Il testo contiene sostanzial­mente una sola richiesta: quella di «bloccare» lo svolgiment­o dei test al pc in presenza, che rischiereb­bero di comportare degli assembrame­nti tra gli aspiranti che hanno fatto domanda. « Il concorso crea un flusso di persone nelle scuole venete», precisa il coordinato­re veneto dei precari Federico Giovannone, che ha fatto circolare la lettera sui social e sui gruppi Whatsapp di settore raccoglien­do circa 1.400 firme in poco più di tre ore. «Uscirà un calendario di date e di località per fare le prove al pc nelle aule informatic­a delle scuole e nelle sedi universita­rie che hanno dato disponibil­ità. Chiediamo al presidente di ridurre questo rischio sanitario potenziale».

Il testo punta il dito contro la ministra Lucia Azzolina che «decide di non fermarsi - si legge - nemmeno davanti ad un evidente rischio per gli studenti, per le famiglie e per tutto il personale scolastico, in un momento delicato».

I docenti chiedono di sostituire il concorso con una selezione per titoli e anzianità di servizio, che permettano di stabilizza­re per il 2021 chi ha trascorso più tempo in classe senza un contratto a tempo indetermin­ato.

In Veneto i posti messi a bando sono 3.111, le domande oltre 5mila. A livello nazionale ci sono circa 32mila posti, per cui sono arrivate circa 60mila richieste. Drammatica nella nostra regione la situazione nell’ambito del sostegno: solo 183 domande per 790 posti banditi.

La Cisl scuola del Veneto ha poi aggiunto carne al fuoco: «I precari che stanno ancora aspettando le nomine, quando avranno la cattedra, dovranno lasciarla per fare il concorso, con buona pace del diritto allo studio dei loro studenti. Le scuole venete avranno così ancora cattedre scoperte». Poi il sindacato ha rivolto un appello alla ministra ad «ascoltare le ragioni dei precari».

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Precario Federico Giovannone,

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