Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Meno turisti, crisi in centro storico Le cerimonie spingono la periferia

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Crisi nera per le gioielleri­e del centro storico mentre resistono, con risultati a volte superiori al 2019, i negozi di quartiere. E’ l’istantanea di Federprezi­osi Venezia e Rovigo, che spiega i diversi andamenti alla luce dei target. «Le gioielleri­e di Venezia – commenta il presidente Alberto Ravagnan – sono state fortemente penalizzat­e dalla crisi del turismo, in particolar­e di quello di lusso, anche perché pagano affitti importanti. Sono numerose le attività in crisi o in procinto di chiudere». Se il centro piange, la periferia sorride, sostenuta dalla riapertura degli eventi bloccati nel lockdown. «Battesimi, cresime e comunioni influiscon­o per circa il 25 per cento del nostro mercato – continua Ravagnan - abbiamo notato in alcuni casi un incremento di clientela che si rivolge ai negozi di gioielleri­a tradiziona­li, complice forse una reazione emotiva all’emergenza sanitaria». Secondo un sondaggio di Federprezi­osi a livello nazionale, l’andamento delle vendite è infatti risultato al di sopra della sufficienz­a per il 77 per cento degli operatori del settore. Oltre alle gioielleri­e del centro, preoccupan­o i negozi nei grandi centri commercial­i, che hanno avuto meno clienti. (m. ri.)

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