Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Stuprato in un hotel e minacciato Capo e collega a processo
VENEZIA Prima la violenza sessuale, poi le minacce per costringerlo a non rivelare a nessuno quello che era accaduto. Secondo la sua denuncia, infatti, un operaio padovano sarebbe stato stuprato da un collega di lavoro mentre stavano restaurando un hotel: il datore di lavoro l’avrebbe tenuto fermo sul letto, bloccandogli le mani, e l’altro avrebbe abusato di lui. Due giorni dopo, ci avrebbero riprovato in un altro albergo in cui stavano lavorando assieme, ma quella volta lui si è ribellato ed è riuscito a divincolarsi.
I fatti risalgono all’aprile 2017 e a gennaio si aprirà il processo di fronte al tribunale di Venezia, dopo che ieri l’udienza è saltata con un nulla di fatto. L’accusa del pm Giorgio Gava è pesantissima: violenza sessuale di gruppo – una consumata, l’altra solo tentata – visto che gli accusati sono due: il datore di lavoro, uno straniero che vive nel Padovano, come la vittima, e il collega, che invece è veneziano ed è residente a Mestre. E proprio per questo tra le aggravanti c’è l’«abuso di rapporto di prestazione d’opera», vista la possibile soggezione
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che ci può essere tra imprenditore e dipendente.
La vittima – sarà il tribunale a stabilire se vera o presunta – ha infatti raccontato che per costringerlo ai rapporti sessuali i due l’avevano minacciato, tanto che la denuncia è riuscito a farla solo mesi dopo, a dicembre, quando sarebbe riuscito a trovare il coraggio. Inoltre è stato sentito più volte dagli inquirenti per definire meglio i fatti. «Se non lo fai non ti pago lo stipendio e riferisco tutto ai tuoi parenti», gli avrebbe detto il datore di lavoro durante uno degli «assalti». «Devi stare zitto e non parlare con nessuno, altrimenti ti licenzio e te la faccio pagare, tanto so dove abiti», sarebbe invece stata la minaccia dopo l’altro episodio. Per questo a lui è anche contestato il reato di tentata violenza privata, anche se era riuscito nel suo intento per parecchio tempo visto il ritardo con cui la vittima ha presentato la denuncia.
Tra i testimoni chiamati a deporre nel corso del processo ci saranno anche un dipendente dell’hotel dove sarebbe avvenuto il primo episodio di violenza sessuale e anche un altro collega che lavorava nell’azienda padovana. Ma come in tutti i processi di violenza sessuale sarà fondamentale l’audizione della persona offesa, che dovrà dimostrare ai giudici del collegio che il suo racconto sia credibile. Ovviamente gli imputati cercheranno di dimostrare che non dice la verità. (a. zo.)