Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Le onde sonore scoprono la vita sotto le bocche
Le bocche di porto non sono solo «cancelli» acquei ma veri habitat marini. È quanto ha scoperto Ca’ Foscari attraverso il progetto Exchange, finanziato dal fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca. Lo studio ha sfruttato le onde sonore per monitorare i banchi di pesci, arrivando a riconoscere le specie più piccole: «Ogni organismo ha una sua impronta — spiega Fabio Pranovi, professore di Ecologia marina — Grazie a questa tecnica abbiamo potuto valutare i flussi di organismi anche in relazione a diverse condizioni ambientali, stagionali, orarie, di marea». Grazie alla loro rapidità, le rilevazioni acustiche possono trasformarsi in uno strumento di allerta preventiva. Emblematico il caso della noce di mare: sembra una medusa, ma è deleteria per la pesca alle sardine e, adesso, è possibile riconoscerne l’arrivo. (gi. co.)