Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Boom di casi alla Fincantieri Più ricoveri in terapia intensiva
In 2 mesi 1200 positivi . Un altro contagiato al Venezia. Martini: mascherine all’aperto
MESTRE Il covid si diffonde tra le ditte in appalto a Fincantieri. Da fine maggio, quando il complesso cantieristico ha riaperto dopo il lockdown, si sono contagiate 113 persone, ciò che però preoccupa maggiormente è l’impennata registrata a settembre. Solo negli ultimi sette giorni sono più di quaranta i lavoratori risultati positivi al virus, quasi tutti dipendenti di ditte in appalto, per la maggioranza di origini bengalesi. Quasi tutti, perché ieri è emersa anche la prima positività di un dipendente diretto Fincantieri che avrebbe però contratto il virus al di fuori del luogo di lavoro. Fatto sta che i numeri allarmano, anche perché le positività si sono concentrate nell’ultimo mese, in concomitanza con l’aumento dei contagi in tutto il territorio. Circa due settimane fa, alcune ditte in appalto hanno infatti scoperto la positività di diversi dipendenti e per evitare di creare un’enorme catena di contagio hanno deciso di sottoporre tutti i loro lavoratori al tampone in laboratori privati. Gli esiti confermano i timori con una quarantina di lavoratori che sono risultati positivi negli ultimi sette giorni. «L’efficacia dei protocolli di prevenzione messi in campo dall’azienda è pienamente ricon o s c i u t a d a g l i enti competenti — fa sapere Fincantieri — così come lo è l’impegno aziendale volto a sensibilizzare costantemente le imprese partner. I casi di positività riscontrati sono riconducibili esclusivamente a fattispecie che non hanno nulla a che vedere con l’organizzazione del lavoro nello stabilimento».
L’altro fronte riguarda le scuole. Se sono risultati negativi tutti i compagni e gli insegnati dello studente positivo del liceo Parini (la classe tornerà in aula oggi), resta aperta la questione della quarta elementare dell’Ic Goldoni di
Martellago dove nei giorni scorsi sono risultate positive due maestre. E’ scattato quindi il protocollo che ha portato ai tamponi rapidi su tutti i bambini della classe e sono emerse diverse positività. Ora si attende l’esito del secondo tampone (quello classico) per confermare i contagi e capire se nella classe è divampato un focolaio (sarebbe il primo in una scuola del Veneziano: i casi negli altri istituti non hanno mai innescato uno). L’attenzione è alta anche nelle società sportive: ieri un altro giocatore della Primavera del Veneziafc è risultato positivo: salgono così a due i calciatori contagiati in squadra. «I giovani si trovano in isolamento presso la loro abitazione — spiega il Venezia — la società si è adoperata per sospendere tutte le attività della Primavera, ponendo in essere le misure necessarie di verifica sullo stato di salute dei tesserati della suddetta formazione».
Intanto il virus circola su tutto il territorio. Sono 61 i nuovi casi registrati ieri (diversi riconducibili a Fincantieri) che portano i positivi 586. Preoccupa l’aumento dei ricoverati passati da 38 a 48, e soprattutto la crescita delle terapie intensive: sono sei i pazienti costretti nel reparto intensivo (due in più del giorno prima). Negli ultimi due mesi sono stati oltre 1200 i nuovi positivi, 752 nel solo mese di settembre. E così si accende il dibattito sulla necessità di imporre l’uso della mascherina anche all’aria aperta. «Il crescere costante del numero dei contagi necessita di provvedimenti che città come Bologna hanno adottato. L’uso della mascherina all’aperto, ad esempio — dice Giovanni Andrea Martini, neo consigliere comunale di Tutta la Città Insieme — A Venezia le strette calli e il numero, seppur a oggi contenuto, di visitatori, porta ad una costante situazione di pericolo».
In classe Secondo tampone alla Goldoni, rischio focolaio. Rientrano tutti al Parini