Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Assindustria, solo Destro in lizza Ravagnan verso l’uscita
Nuovo presidente, oggi il voto in consiglio generale. Con un solo possibile candidato
VENEZIA Assindustria venetocentro sceglie il nuovo presidente. Con il solo nome di Leopoldo Destro che rimane in lizza, dopo che l’altro candidato, Mario Ravagnan, non ha comunque avviato la procedura per regolarizzare l’iscrizione. L’appuntamento è per oggi pomeriggio a Treviso, all’auditorium di Cassamarca. Sarà lì che gli oltre cento membri del consiglio generale della Confindustria di Treviso e Padova dovranno votare sul nuovo presidente, il primo eletto dopo la fusione.
Il quadro alla vigilia pare scontato, visto che dei due nomi che avevano guadagnato il favore degli iscritti uno solo è rimasto in corsa: quello dell’attuale vicepresidente Destro, che nelle audizioni dei «Saggi» aveva guadagnato il favore predominante a Treviso, che ha in consiglio comunque il 70% dei voti, e di metà di Padova. La discussione in consiglio generale partirà dalla relazione della Commissione di designazione, i cinque « Saggi » (Fiorenzo Corazza, Katia Da Ros, Elisa Gera, Gianni Marcato e Gianni Potti) che hanno sentito negli ultimi mesi gli associati; che sull’indicazione di un candidato non potranno che avanzare il nome di Destro.
Al voto, l’esito è dunque scontato. Ma il condizionale va tenuto comunque di scorta, in una riunione in cui la temperatura potrebbe alzarsi rapidamente. E non solo di fronte ad un ulteriore ricorso ai Probiviri di un associato che chiederebbe, dopo la conclusione delle verifiche sull’iscrizione dei due candidati chiusasi di fatto con l’esclusione di Ravagnan, la verifica della correttezza dell’inquadramento anche di tutti i membri del consiglio di presidenza, l’organo di vertice di Assindustria. Ma anche e soprattutto se dovessero trovare conferma in consiglio le voci insistenti che ieri sera davano Ravagnan verso l’uscita da Assindustria. Secondo indiscrezioni, in sostanza, l’ex vicepresidente, dimessosi dall’incarico dopo esser risultato non in regola con l’inquadramento per la carica apicale al termine delle audizioni, avrebbe scritto una lettera proprio al consiglio generale di oggi, in cui annuncerebbe l’intenzione di dare la disdetta dell’iscrizione all’associazione.
Sarebbe il punto finale di un percorso di designazione tormentato. Nella corsa a due tra Ravagnan e Destro avviatasi a luglio, un ricorso ai Probiviri di Assindustria aveva sollevato dubbi sulla candidabilità di Destro, in quanto non iscritto a Confindustria Vicenza, provincia in cui ha sede la sua azienda, l’Aristoncavi. I probiviri nazionali di Confindustria avevano stabilito, per risolvere il problema, che Destro si sarebbe dovuto iscrivere a Vicenza entro la scadenza delle consultazioni, il 22 settembre. Ma intanto verifiche avviate anche su Ravagnan avevano condotto alla conclusione che nemmeno lui fosse in regola, a causa delle controllate. Richiesti dai «Saggi» di avere il quadro, i Probiviri avevano concluso che nessuno dei due lo fosse. Ma all’ultimo momento, con un atto datato 22 settembre firmato direttamente dal presidente Luciano Vescovi, l’Aristoncavi era stata iscritta a Confindustria Vicenza. Destro tornava così in corsa entro i termini. A differenza di Ravagnan.
Quest’ultimo si era lamentato della situazione nell’audizione con i «Saggi». Facendo presente di aver già passato il vaglio dell’eleggibilità al momento di diventare vicepresidente. Ma così se ora non risultava posto, non era per un suo errore. Oltre al fatto che nessuno lo aveva avvertito delle verifiche e degli eventuali problemi, a differenza di Destro.
Rimaneva il dubbio se l’imprenditore avrebbe potuto ancora sanare la posizione e rientrare in gioco. Ma da quel che si può ricostruire l’imprenditore non è andato avanti; anche perché avrebbe atteso indicazioni sulla possibilità di farlo non arrivate. E si arriva ad oggi. Dove la scelta finale spetta al consiglio.