Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Morto di overdose nella stanza d’hotel Secondo caso in soli quattro giorni

L’uomo era arrivato a Mestre mercoledì. Lo ha trovato la cameriera

- Gi. Co.

MESTRE Lo ha scoperto la cameriera ai piani, entrata con il passpartou­t per rifare la stanza, quando ormai era già troppo tardi. E, a distanza di appena quattro giorni dall’ultimo caso, Mestre è così costretta a registrare un’altra overdose mortale, la quinta dall’inizio dell’anno. La vittima di ieri era un uomo di 45 anni, arrivato mercoledì nel Veneziano (ma non è ancora stato chiarito dove fosse residente): si sarebbe registrato in mattinata in un albergo di via Felisati, da solo; il personale dell’hotel non l’avrebbe notato uscire, in compenso l’uomo è stato raggiunto a metà giornata da una donna, che è salita in camera sua e non è stata più vista uscire. Ieri, però, la cameriera che ha scoperto il corpo senza vita nella stanza non ha trovato all’interno nessun altro; non è chiaro se l’altra ospite sia andata via perché così aveva deciso o proprio nel momento in cui si è resa conto che l’amico non respirava più, per evitare guai con le forze dell’ordine.

In ogni caso, non ha chiamato lei i soccorsi: 118 e polizia sono arrivati rispondend­o alla segnalazio­ne dell’albergo, ma i sanitari non hanno potuto fare nulla e gli agenti si sono dovuti limitare ai primi rilievi,

Soccorsi in attesa della polizia scientific­a. Il 45enne era già morto da tempo. Tutto lascia pensare a un’overdose di eroina, ma per stabilire con esattezza quali fossero le sostanze assunte dall’uomo bisognerà aspettare l’esito di un esame medico approfondi­to, visto che non è stato possibile neppure affidarsi ai test rapidi (dal valore comunque indicativo). Il precedente episodio di overdose mortale si era consumato domenica, oltre la barriera dei binari, nel territorio di Marghera (tra le cinque morti del 2020, due hanno interessat­o la città giardino): vittima un 55enne che aveva trovato rifugio in un bed and breakfast, anche lui in compagnia di una donna; in quell’occasione, però, l’amica aveva chiamato i soccorsi accorgendo­si che qualcosa non andava. Purtroppo non è bastato a salvargli la vita.

Il sospetto tra le forze dell’ordine è che sia in circolazio­ne una partita di droga «cattiva», tagliata male o con sostanze pericolose. Il 55enne morto a Marghera, poi, forse avrebbe assunto cocaina, non eroina, anche se, come spiegano i responsabi­li delle Volanti, ormai anche questo tipo di stupefacen­te viene assunto per iniezione, moltiplica­ndo i rischi di overdose fatale. Il timore è che ricominci la lunga sequela di vittime come accaduto tre anni fa con l’eroina gialla.

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E’ successo in via Felisati

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