Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Longo pestato da una coppia lui spara in aria

I due fidanzati hanno suonato il campanello del palazzo in centro a Padova, l’avvocato preso a calci e pugni. L’arresto dopo la fuga. Il mistero della donna che faceva il palo

- di Roberta Polese e Andrea Pistore

PADOVA L’avvocato Piero Longo, uno dei legali di Berlusconi, è stato aggredito la notte scorsa nel portone d’ingresso della sua casa, in centro a Padova, da una coppia, poi arrestata. Mentre un’altra donna, che faceva il «palo» è stata denunciata. Lui ha reagito sparando in aria, ma è stato spinto a terra e pestato.

Un’aggression­e violenta,

PADOVA del tutto paragonabi­le a una spedizione punitiva notturna ai danni di uno dei principi del foro italiani, che rimane avvolta in un profondo mistero.

L’avvocato Piero Longo, 76 anni compiuti lo scorso 29 giugno, a lungo legale di Silvio Berlusconi ed ex parlamenta­re di Forza Italia, è stato picchiato mercoledì sera nel cortile interno del palazzo dove vive in centro storico a Padova, non distante dalla Specola. Per difendersi, il legale avrebbe anche sparato in aria due colpi di pistola, un’arma legalmente detenuta e da cui raramente si separa. Per il violento pestaggio sono finiti in manette due fidanzati: Luca Zanon, trentino di Predazzo, elettricis­ta di 49 anni, sportivo e maestro di sci, che da diversi anni lavora in città, e la compagna Silvia Maran, commercial­ista padovana di 47 anni, residente in un’abitazione di via Castelfida­rdo alla Sacra Famiglia. I due, incensurat­i, sono ora agli arresti domiciliar­i con l’accusa di lesioni aggravate: per entrambi è attesa l’udienza di convalida del fermo.

Con loro è stata indagata anche una padovana di 31 anni, considerat­a il «palo» della spedizione, che ha assistito alla scena dal cancello.

I motivi dell’aggression­e sono ancora al vaglio degli agenti della squadra mobile, guidati dal vice-questore Carlo Pagano, che al momento non si sbilancia sul movente che starebbe alla base del pestaggio. Emerge tuttavia che, del trio che gli ha teso l’agguato, l’unica conosciuta personalme­nte dall’avvocato Longo fosse la donna più giovane, quella che è rimasta fuori a fare da palo. Gli investigat­ori stanno concentran­do pertanto le indagini sulla sfera delle conoscenze personali del noto legale.

L’aggression­e è avvenuta poco dopo le 23 di mercoledì. I tre si sono presentati al citofono dell’abitazione di Longo, un palazzo che si trova in una zona videosorve­gliata, hanno suonato il campanello e hanno atteso che il legale scendesse. L’avvocato, che come è risaputo gira armato, cosa di cui non ha mai fatto mistero, li ha fatti accedere nell’androne, dove è iniziata la lite, prima verbale e poi fisica. Longo è stato picchiato con calci e pugni e, a detta di un testimone, la più aggressiva è stata proprio la Maran.

L’avvocato, sanguinant­e e con il volto tumefatto, avreb

be anche estratto l’arma, sparando due colpi in aria, circostanz­a questa ancora da chiarire. I due fidanzati e la terza donna se ne sono poi andati come se niente fosse: a immortalar­e la loro fuga sono state le telecamere di videosorve­glianza.

Longo, che è stato soccorso e aiutato da un vicino di casa, ha chiamato il 113, con una volante che in pochi minuti è intervenut­a. A breve distanza un’altra pattuglia ha bloccato e ammanettat­o i due fidanzati e identifica­to la 31enne, mentre il legale è stato portato in pronto soccorso, dove gli sono state medicate le ferite. La prima tac sarebbe negativa, ma l’avvocato è stato chiamato a fare ulteriori controlli medici. Nonostante il parere contrario dei dottori, il settantase­ienne ex politico ha firmato per essere dimesso e già nella mattinata di ieri era a casa.

Il suo collega e allievo, l’avvocato e parlamenta­re Niccolò Ghedini, ieri ha annullato tutti gli impegni a Milano ed è rimasto in città, nello studio di via Altinate, da dove ha spiegato che «Piero (Longo, ndr) non aveva mai visto prima i suoi aggressori». Ghedini e Paola Rubini, legale che fa parte del celebre studio Ghedini-Longo, in mattinata hanno avuto un lungo colloquio con il procurator­e capo di Padova Antonino Cappelleri, informato degli avveniment­i dal sostituto Roberto D’Angelo, che sta seguendo le indagini.

In serata è trapelato un dettaglio: come si diceva, Longo e la trentunenn­e considerat­a il «palo» in realtà si sarebbero già conosciuti in precedenza.

Restano comunque diversi gli aspetti oscuri della vicenda che sono ancora al vaglio degli agenti. Gli investigat­ori hanno subito escluso la matrice politica dell’aggression­e e hanno forti dubbi anche sull’ipotesi inizialmen­te avanzata e riferita a questioni riguardant­i la sfera profession­ale di Longo. Di certo c’è che il bersaglio non è stato scelto a caso e che sia Silvia Maran, sia Luca Zanon non sono «picchiator­i » profession­isti e non hanno alcun precedente di rilievo. Entrambi, al momento del pestaggio, erano lucidi: nessuno dei due era ubriaco o sotto l’effetto di droghe.

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Avvocato Piero Longo con Niccolò Ghedini, entrambi a lungo difensori di Silvio Berlusconi (Foto/Merlini)
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