Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Brugnaro contro il Pd e il governo
Nuova giunta: «Noi pacificatori». Il sindaco apre alle Municipalità. Primo Consiglio il 15 ottobre
Attacca tutti il sindaco Luigi Brugnaro nel giorno della presentazione della giunta. Inveisce contro il governo, il Partito democratico e il commissario del porto («Ha i poteri, perché invece di rilasciare interviste non scava i canali?»). Ce l’ha con i ministri che non ascoltano la città, ma anche con i parlamentari veneziani che «non fanno gli interessi di Venezia». La nuova giunta è nel segno della continuità: quattro soli gli esordienti: i tre leghisti (Tomaello, Tosi, Costalonga) e la fucsia Besio. Non sono mancate le polemiche dell’opposizione che lamenta la scarsa rappresentatività dei veneziani. Soddisfatti gli esercenti per l’assessore al Commercio.
VENEZIA L’ha definita una giunta di «pacificatori», ma ha subito attaccato il governo. «I lavoratori del porto scioperano, vogliamo dire di chi sono le responsabilità di questa situazione? Totalmente del governo. Hanno tolto al sindaco e al presidente della Regione la possibilità di decidere assieme al ministero il nome del presidente dell’Autorità sulla Laguna, hanno espropriato la città che non può decidere nemmeno a che livello di marea alzare il Mose». E ancora: «Pretendiamo una soluzione sulle navi, il ministro delle Infrastruttura deve ascoltare la città, le navi sono ripartite da Trieste e c’è gente in porto che non vede lo stipendio da mesi. Vuole mostrarci i progetti direttamente in Comitatone?».
Poi ci sono i parlamentari veneziani: «Qui c’è gente come Ferrazzi e Martella che continua a pontificare sulla città: ci mostrino prima i loro progetti. Non sono cattivi ma sbagliano, lavorano contro Venezia». E il presidente del Porto Pino Musolino: «Adesso è commissario, ha ancora i poteri: invece di fare interviste scavi i canali».
E dire che il sindaco Luigi Brugnaro aveva cominciato il suo discorso a Ca’ Farsetti di presentazione della giunta con i ringraziamenti: prima ai cittadini ( « Mi hanno dato quella forza che sono loro potevano darmi. Hanno detto cosa vogliono: un’amministrazione che pensi al progresso e al futuro della città»), poi agli assessori non riconfermati («Colle, D’Este e Battistella hanno fatto cose importanti»). La giunta («Compatta, espressione dei cittadini e dell’alleanza, guidata da un sindaco civico») alla fine vede poche novità, quattro: i tre assessori leghisti (Andrea Tomaello, Sebastiano Costalonga, Silvana Tosi) e la fucsia Laura Besio che sostituisce Paolo Romor alle Politiche educative e
Personale. Tomaello (commissario provinciale della Lega) è il vicesindaco con delega a Porto, Sport e Politiche giovanili, Simone Venturini è diventato il super assessore andando a sommare alla Coesione sociale le Politiche della Residenza e Turismo. Degli altri fucsia, Paola Mar (orfana del Turismo) riceve il Patrimonio, che somma a Toponomastica e rapporti con l’Università; Renato Boraso mantiene la Mobilità e aggiunge i rapporti con le Municipalità e con il mondo dell’agricoltura; Massimiliano De Martin conferma Ambiente, Edilizia privata e Urbanistica. Francesca Zaccariotto (Fratelli d’Italia) mantiene i Lavori pubblici, il coordinatore di Forza Italia Michele Zuin Bilancio e Partecipate, mentre delle altre due nuove new entryleghis te Sebastiano Costa longa si occuperà di Commercio e Attività produttive e Silvana Tosi( la più votata del Carroccio ), ancora in convalescenza, di Sicurezza.
Malumori, parecchi, soprattutto tra i «top» esclusi, ripagati in parte con le deleghe: Paolino D’Anna ai rapporti con i cittadini, Alessandro Scarpa Marta con le isole e la pesca, Enrico Gavagnin si occuperà di sicurezza partecipata, Paolo Romor di avvocatura civica, Giovanni Giusto di tradizioni. Un solo veneziano doc del centro storico (anche se ora abita a Marcon) arrivato a Ca’ Farsetti in gondola (Costalonga), l’altro, ma del Lido, è Zuin. Un aspetto che ha fatto riaccendere qualche polemica subito spenta dal sindaco: «Non c’è stato nessuno strappo ma grande apertura, stigmatizzo invece certi comportamenti avuti contro di noi — dice — In centro storico c’è stata un’inversione di tendenza, i voti sono raddoppiati vuol dire che abbiamo convinto». Apertura «massima» alle opposizioni («Ci aiutino anche con il governo, abbiamo chiesto 150 milioni all’anno per la salvaguardia, il Pd non è democratico se non ascolta la città») e alle Municipalità («Non servono nuovi poteri, è sufficiente lavorare assieme, aspetto il presidente di Venezia con proposte»). Poi un’iniziativa con giovani: a spasso con il sindaco «dove andremo assieme a vedere le varie opere e i problemi, perché vogliamo lavorare assieme ai cittadini». Riconfermato tutto lo staff: Morris Ceron (capo di gabinetto), Derek Donadini (vice), Luca Zuin (attuazione del programma), Alessandro Bertasi e Micol Stelluto (comunicazione).
Si comincia giovedì prossimo, 15 ottobre, alle 14 con l’elezione del presidente del consiglio comunale: Ermelinda Damiano farà il bis, i vice dovrebbero essere Romor per la maggioranza ed Emanuele Rosteghin (Pd) per la minoranza.