Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La rabbia del porto: «Dateci risposte»
Sciopero e cortei. Brugnaro: progetti che non capiamo, qualcuno gioca sporco
VENEZIA «È una grande giornata di mobilitazione e di lotta. Ci siamo tutti: lavoratori, operatori portuali, del turismo, del commercio, delle crociere e portabagagli: è solo l’inizio». Porto di Venezia chiuso per protesta ieri. I lavoratori hanno dato vita a due cortei riuniti poi davanti alla stazione di Venezia. «Mose e crociere, vogliamo risposte sul futuro» scandivano. Contestato Musolino, applaudito Brugnaro: «Qualcuno gioca sporco ed è seduto al governo».
VENEZIA «È una grande giornata di mobilitazione e di lotta. Sciopero e blocco del porto sono riusciti al cento per cento. Lavoratori, operatori portuali, del turismo, del commercio, delle crociere e portabagagli: questo è solo l’inizio».
Renzo Varagnolo della Filt Cgil Veneto scandisce slogan al megafono dal centro del piazzale della stazione Santa Lucia, incitando i manifestanti che ieri mattina si sono mobilitati a centinaia per il porto. Allineati sui gradini della ferrovia, con bandiere e striscioni, fischietti, rispondono dando fiato ai fischietti e agli applausi tra il fumo colorato. È qui che il corteo dei portuali è arrivato verso le 9, creando qualche ritardo agli autobus Actv diretti a piazzale Roma. Il presidio era iniziato tre ore prima, partendo da due punti di ritrovo: la Marittima e l’ingresso commerciale del porto. Qui una delegazione di lavoratori ha impedito l’ingresso a una cinquantina di camion che in mezz’ora hanno fatto dietro front. Il corteo si è ricomposto al Tronchetto marciando verso la città.
«C’è tutto il lavoro, le categorie del trasporto, l’autonoleggio, i rimorchiatori, i marittimi, gli autoferrotranvieri, gli spedizionieri, i terminalisti e i motoscafisti - dice Marino De Terlizzi della Fit Cisl Veneto - per dire che servono decisioni. Venga nominato un presidente dell’Autorità portuale. E nel Comitatone, che si riunirà a breve, ci siano regole per tutto il traffico navale. Lo scaricabarilesugli escavi prosegue da due anni e mezzo». A un certo punto da un lato della gradinata della stazione parte una contestazione contro Musolino. Per alcuni il bersaglio è l’attuale commissario straordinario, sostituto di se stesso come ex presidente. «Musolino è la distruzione del porto», tuona Mauro Piazza della Nuova compagnia dei lavoratori portuali. «Ci ha promesso aiuti, ha detto che avrebbe alzato le tariffe. Con l’ex presidente Paolo Costa i fondali a 12 metri li avevamo». Altri, come i lavoratori della Compagnia di Chioggia non hanno neppure scioperato. «Questa manifestazione era contro Pino Musolino, l’unico che ha sempre aiutato Serviport » , spiega il presidente Massimo Naccari».
Quando il sindaco Luigi Brugnaro arriva con il neo vicesindaco Andrea Tomaello (Porto) e l’assessore Simone Venturini (lavoro), viene accolto dagli applausi. «Abbiamo pensato di organizzare una riunione in Comune con i sindacati, le imprese e tutto il mondo del lavoro veneziano, per fare chiarezza sul futuro del porto — esordisce — concordiamo pienam e n t e c o n le vostre preoccupazioni. Qui c’è qualche progetto che non capiamo. C’è qualcuno che sta giocando sporco e quel qualcuno è il governo», conclude tra gli applausi. A distanza replica il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta: «Il governo conferma che Venezia deve restare home port per le crociere e che, a tal fine, verranno attrezzati gli approdi a Marghera per consentire il ritorno delle navi. Strategicamente non basterà – sottolinea ancora Baretta - dobbiamo dotare la città di un porto d’altura capace di accogliere navi di dimensioni sempre maggiori». Lavoratori e sindacalisti sono preoccupati per l’oggi. Toni Cappiello, ex dirigente sindacale Filt Cgil: «Fino a un anno e mezzo fa la nave della Vecon da 8.500 container, 315 metri, al porto entrava. Poi la Capitaneria ha ridotto i pescaggi e l’abbiamo persa. Oggi lavoratori e datori di lavoro sono assieme per salvare il campo da gioco, poi ognuno farà la sua partita». Il coordinatore regionale Andrea D’Addio di Uiltrasporti: «Il canale dei Petroli è a senso unico. Se arrivano le crociere entrano per prime e le navi commerciali restano fuori. Le portino a San Leonardo». «Vecon ha presentato un piano investimenti da 100 milioni per 25 anni - aggiungono Manuele Ferrarese e Federico Pulese rsa Uiltrasporti - Abbiamo problemi di concessioni, difficoltà con il Mose e gli escavi, sentiamo pubblicizzare Montesyndial. Come è possibile non riuscire a fare un piano programmatico di manutenzione lagunare?».
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Baretta
Venezia resta homeport per le crociere, ma dobbiamo dotare la città di un porto d’altura