Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Dirotta soldi alla moglie Cancelliere sotto accusa
Ascoprirlo è stato un collega, che conosceva la moglie. E così, quando l’ha visto il nome e cognome su quel mandato di pagamento di oltre 7 mila euro, ha subito fatto una segnalazione ai superiori e una denuncia in procura. Le indagini coordinate dal pm Federica Baccaglini hanno scoperto che un funzionario della Corte d’appello, che si occupava dai pagamenti di consulenti e giudici popolari, a fine 2018 avrebbe «sbianchettato» uno dei mandati – già pagato, in modo tale che il destinatario non se ne sarebbe mai potuto accorgere, avendo già ricevuto il denaro – correggendolo con i dati della moglie e del suo conto corrente. In un caso il «colpo» era riuscito, visto che il bonifico è stato effettuato; ci aveva provato poi una seconda volta con una cifra inferiore (1560 euro), ma è stato bloccato prima del pagamento.
Proprio nei giorni scorsi il pm Baccaglini ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio dell’uomo, che vive a Chioggia ed è originario del Padovano, e nelle prossime settimane ci sarà l’udienza preliminare. Pare che la difesa voglia affrontare il processo in aula, una scelta che allontanerebbe nel tempo l’accertamento della verità. Nel frattempo il funzionario è stato spostato dall’ufficio in cui avrebbe commesso l’illecito a un altro in cui non ha contatto con i soldi, ma per ora non ha subito procedimenti disciplinari. (a. zo.)