Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Autorità, attacco Lega-FI «Carrozzone romano» I sindacati a Spitz: garantire l’occupazione
VENEZIA Oggi il decreto Agosto dovrebbe diventare legge, con il voto finale della Camera dopo l’ok del Senato di martedì. E con esso nascerà l’Autorità per la Laguna di Venezia, che si occuperà non solo della gestione e manutenzione del Mose, ma di tutto l’ecosistema. Ma continua la guerra del centrodestra al nuovo ente, dopo che già martedì il senatore Udc Antonio De Poli aveva annunciato un’interrogazione al governo sull’esclusione di Regione e Comune dal «cuore» della governance. In realtà i due enti sono presenti con un proprio rappresentante nel comitato di gestione dell’Autorità (in cui c’è anche la Città metropolitana) e devono essere «sentiti» nell’iter di nomina del presidente, che spetta a Palazzo Chigi con Dpcm su indicazione dei ministeri di Infrastrutture e Ambiente. «Il voto di qualche settimana fa è stato un forte segnale che i veneziani vogliono l’autonomia, cioè un’assunzione di responsabilità e potere decisionale - afferma il nuovo vicesindaco di Venezia Andrea Tomaello - Il nuovo ente poteva essere l’occasione di rilancio del territorio, invece grazie al Pd e al governo si
"Pellizzari Lavoriamo per migliorare l’operatività dello scalo e ridurre i tempi del Mose
rischia di trasformarlo nell’ennesimo carrozzone burocratico con una governance non legata al territorio».
All’attacco anche il suo collega leghista Alex Bazzaro, anche lui neoentrato a Ca’ Farsetti come consigliere e poi deputato. «È inaccettabile che il governo Pd-M5s estrometta gli enti locali - afferma - ho immediatamente presentato un emendamento per chiedere la cancellazione dell’Autorità gestita da Roma». Sulla stessa linea anche Forza Italia. «Ha ragione il sindaco Luigi Brugnaro a rivendicare la gestione del Mose, affinché il pulsante per azionarlo non venga schiacciato fuori da Venezia - dice il deputato Renato Brunetta - Il voler centralizzare il funzionamento del Mose conferma l’ingerenza di questo esecutivo nelle gestioni locali consolidate ed efficienti». «Non servono polemiche ma collaborazione costante», replica il sottosegretario all’Economia e consigliere comunale Pd Pier Paolo Baretta.
Il testo prevede che l’Autorità abbia un centinaio di dipendenti, che però arriveranno in parte dagli uffici del Provveditorato che si occupano di salvaguardia. Viene poi stabilito che il «braccio operativo» sarà una società in house, dai contorni non ancora definiti. Proprio qui dovrebbero trovare posto almeno una parte dei circa 250 lavoratori attualmente nei ranghi del Consorzio Venezia Nuova e delle controllate Comar e Thetis. Ma il futuro è ancora incerto e per questo oggi i sindacati confederali veneziani si incontreranno con il commissario del Mose Elisabetta Spitz. «Chiederemo che le persone e le professionalità siano garantite - spiega Ugo Agiollo, segretario della Cgil lagunare - Inoltre vogliamo che tutti siano trattati allo stesso modo, senza figli e figliastri, anche tra le aziende».
Oggi è previsto anche un incontro tra Spitz e il mondo portuale, per continuare a lavorare su come armonizzare l’uso del Mose con le esigenze dello scalo. «Dobbiamo migliorare l’operatività e ridurre i tempi di interruzione della navigazione - spiega il comandante della Capitaneria di Porto Pietro Pellizzari - Quello di sabato è stato un test importante: abbiamo applicato la procedura ed effettuato le comunicazioni. Alle 16.12, quando le paratoie si sono abbassate, sono stati riattivati tutti i servizi tecnico-nautici per far partire il convoglio di navi che attendeva».