Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Scuola, 5 contagi in una classe Raffica di test a prof e studenti

Casi a Foscarini, Scarpa-Mattei, Zuccante, Algarotti. Un focolaio a Villa Salus

- Matteo Riberto

VENEZIA Focolai che divampano uno dietro l’altro: nelle scuole, come l’Istituto superiore Scarpa- Mattei a San Donà e il Foscarini a Venezia, ma anche a Villa Salus e tra gli operatori Veritas. E in tutto questo non mancano le polemiche, con la Cgil che chiede al sindaco Luigi Brugnaro di forzare la mano con il presidente Zaia per potenziare l’organico della sanità del capoluogo e il Pd che richiede controlli sugli assembrame­nti nel territorio comunale. I fronti che si aprono ogni giorno sono tanti e riguardano tutto il Veneziano, dove ieri sono stati scovati 71 nuovi casi che portano i positivi a 924. In crescita costante anche i ricoverati: sono 80, dei quali cinque in terapia intensiva.

Tra le nuove positività, molte sono riconducib­ili alle scuole. All’Istituto ScarpaMatt­ei di San Donà, dopo la positività di due studenti di quinta superiore, sono stati eseguiti i nuovi tamponi rapidi sull’intera classe e sono risultati positivi altri tre studenti e un insegnante. Si attende ora la conferma definitiva dai tamponi molecolari. L’indagine epidemiolo­gica è però stata allargata anche ad altre tre classi dell’istituto dove insegna il prof positivo. I tamponi rapidi su una settantina di persone tra studenti e insegnanti sono stati completati ieri e in giornata si saprà l’effettiva dimensione del cluster. Ma un focolaio ha interessat­o anche una classe del Foscarini a Venezia, dove sono risultati positivi almeno tre alunni: la classe resterà in quarantena fino al 14 settembre. A casa si trova anche una classe dell’Istituto Zuccante di Mestre, dove sono risultati positivi due alunni. E un caso è emerso anche all’Algarotti.

I fronti sono però molteplici. Anche a Villa Salus è esploso un focolaio: dopo che un’operatrice ha contratto il virus sono infatti stati eseguiti tamponi a tappeto su lavoratori e pazienti. E sono risultati positivi altri due operatori e due ospiti, per un totale di cinque contagiati. Villa Salus continua le sue attività, ma ha bloccato le visite ed è in attesa della seconda tranche degli esiti dei test. Controlli a tappetto anche in Veritas: martedì sono risultati affetti da Covid

due lavoratori della controllat­a Eco-Ricicli e tre dipendenti diretti. E ieri altri quattro lavoratori Veritas hanno saputo di essere positivi: tre di loro utilizzano lo spogliatoi­o netturbini di Cannaregio, che è stato sanificato per prevenire l’allargarsi del cluster. Sotto la lente d’ingrandime­nto dell’Usl 3 sono poi finite altre due situazioni. Due lavoratori di Ca’ Foscari del padiglione Beta in via Torino hanno scoperto la loro positività: lo spazio è stato sanificato e sono in corso le indagini. Anche nel carcere femminile della Giudecca si sta scavando dopo che una detenuta, arrestata alcuni giorni fa (il contagio sarebbe avvenuto al di fuori delle mura carcerarie) è risultata positiva. Poi c’è il don Vecchi 3 di Marghera, in attesa degli esiti dei test sugli ospiti dopo il contagio di due persone.

L’Usl 3 affronta quindi una miriade di nuove situazioni ogni giorno. «Siamo molto preoccupat­i – dice Daniele Giordano, Cgil – è allarmante la situazione degli organici. Nei dipartimen­ti di prevenzion­e non si regge la mole di lavoro. Il sindaco deve rivendicar­e alla Regione un piano di rafforzame­nto della sanità veneziana». A rincarare la dose Giorgio Dodi, segretario comunale Pd, che ribadendo che ci sarebbero campioni da analizzare fermi da fine settembre e che serve più personale, punta il dito a sua volta sul sindaco Brugnaro. «Dove sono i 100 vigili la cui assunzione è stata sbandierat­a in campagna elettorale? – chiede Dodi invocando controlli per far rispettare le nome per la tutela della salute pubblica - Le segnalazio­ni di assembrame­nti tra Santa Margherita, Ormesini e via Garibaldi arrivano quotidiana­mente».

Indagini Al don Vecchi di Marghera, a Veritas e in carcere femminile

Richieste La Cgil chiede più personale per gli ospedali cittadini

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Naso e gola Un sanitario esegue un tampone naso-faringeo, il metodo più sicuro per trovare il coronaviru­s, anche se ne stanno nascendo altri di più rapidi

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