Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Consumator­i e pensionati «Rimborsi Actv anche a noi» Lite in tribunale: troppi ritardi

- Gi. Co.

VENEZIA O lavori, o studi, in nessun altra occasione è possibile ottenere il rimborso dell’abbonament­o annuale del trasporto pubblico «bruciato» dai mesi del lockdown. Il decreto del governo è chiaro, ma Federconsu­matori e Spi Cgil non ci stanno e ieri sono tornati a criticare la decisione di palazzo Chigi. «Restano esclusi anziani, pensionati e cittadini “casalinghi”, che svolgono un ruolo importante nella nostra società ma in molti casi già penalizzat­i da bassi redditi, disabilità, solitudine, e messi a dura prova dall’emergenza sanitaria – sostengono Daniele Tronco, segretario metropolit­ano Spi, e Paolo Ormesi, presidente provincial­e di Federconsu­matori – È difficile comprender­e come sia possibile escluderli da un rimborso dovuto. Esistono situazioni e realtà diverse e complement­ari».

Actv, da parte sua, ribadisce di non poter fare nulla contro il decreto: nella prima fase, a settembre, ha restituito in voucher 18 mila abbonament­i studenti (circa 800 mila euro), entro fine novembre dovrebbe concludere con i 30 mila abbonament­i lavoratori, ma le autodichia­razioni vanno controllat­e una per una e senza i «motivi di studio o lavoro» non è possibile alcun rimborso. Anzi, anche tra quelle degli studenti è emersa qualche incongruen­za: almeno un paio di casi presentava­no dati non corrispond­enti (ad esempio dicendosi in diritto del bonus Città Metropolit­ana).

Ieri c’è stata una piccola «protesta» anche in tribunale, dove il giudice monocratic­o Sonia Bello aveva fissato 37 udienze in una mattinata, molte delle quali con testimoni. All’una e mezza si stavano affrontand­o i primi processi fissati per le 11.30 e molti avvocati, tra cui l’ex presidente della Camera penale veneziana Renato Alberini, hanno iniziato a sbottare: «Alla faccia del distanziam­ento sociale, qui siamo tutti assembrati - ha detto Alberini - Ma non doveva esserci una migliore organizzaz­ione delle udienze? » . Tra l’altro a un certo punto, durante una delle camere di consiglio, il magistrato è uscito a «riprendere» gli avvocati in aula, che a suo dire la disturbava­no, essendo anch’essi causa dei ritardi. A quel punto più di qualche avvocato non ci ha visto ed è nato un piccolo battibecco in auli, che si è concluso con il rinvio di molti processi. «Bisogna scaglionar­e meglio i ruoli di udienza - ha concluso Alberini - senza creare ritardi di ore irrispetto­si delle parti.

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Chi aveva degli abbonament­i che non ha potuto usare per il lockdown è stato risarcito: ma questo valeva solo per studenti e lavoratori
Sui mezzi Chi aveva degli abbonament­i che non ha potuto usare per il lockdown è stato risarcito: ma questo valeva solo per studenti e lavoratori

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