Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Forte, il top è vicino: «Cosa manca? Il gol»
Su di lui il Venezia ha scommesso forte, appunto. Prelevato a titolo definitivo dalla Juve Stabia, Francesco Forte, attaccante, è legato al club con un triennale: il puntero è lui.
Forte, quanto le serve per tornare al top della condizione?
«Mi sono sempre allenato. Chiaramente mi manca il ritmo partita, non avendo disputato le amichevoli durante la mia permanenza estiva alla Juve Stabia. Ora, però, mi sento bene e spero di avere sempre più spazio».
Quanti gol si sente di promettere ai suoi nuovi tifosi?
«Non amo fare proclami. Sono sempre stato abituato a far parlare i fatti. Lavoro per aiutare la squadra a raggiungere i risultati che ci siamo prefissati».
C’è qualche compagno che, più di altri, l’ha sorpresa in questa prima fase?
«Devo dire la verità, più o meno li conoscevo tutti. Anche i ragazzi che sono arrivati dall’estero li avevo ammirati in alcuni video su youtube, per cui non c’è particolare sorpresa nell’apprendere di trovarmi in un grande gruppo. Sono sicuro che raggiungeremo gli obiettivi che abbiamo ben scolpiti nella mente, in questa squadra ci sono tutti gli elementi per fare un gran campionato».
Cosa è mancato maggiormente alla squadra sinora?
«Facile a dirsi, il gol. Ne abbiamo segnato solo uno nelle prime due partite, per giunta su rigore. Dobbiamo sfruttare meglio anche i calci piazzati, alla Juve Stabia abbiamo risolto tante partite su calcio da fermo. Abbiamo due compagni di squadra come Taugourdeau e Aramu che battono benissimo le punizioni, dobbiamo insistere per segnare anche su palla inattiva».
Cosa è cambiato nel suo modo di stare in campo da Castellammare a Venezia?
« Caserta giocava con gli esterni che correvano e io mi occupavo di presidiare l’area di rigore. Con Zanetti gli esterni giocano più stretti e si gioca più palla a terra. Mi adeguo volentieri alle esigenze dell’allenatore».
Ha sbagliato un rigore in Coppa Italia con la Carrarese. Le è pesato?
«Mi era già successo, ma non ci do alcun peso. Peraltro non è stato un errore determinante per il risultato finale. Chi mi conosce sa che certe cose mi scivolano addosso e che, anzi, dopo un errore riparto più forte di prima».
Dopo la pausa si va a Cremona. «Sappiamo che sarà una partita difficile, ma abbiamo consapevolezza dei nostri mezzi e vogliamo vincere».