Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Covid, 19 ricoveri e due morti Straniero un positivo su tre Chiuso un locale a Jesolo

Dal Ben: virus dalla movida a casa. Bramezza: carica alleggerit­a

- Matteo Riberto Andrea Rossi Tonon

VENEZIA Un positivo su tre è di origini straniere. Lo dicono i numeri diffusi ieri dall’Usl 3 Serenissim­a, che ha fatto il punto sull’andamento dell’epidemia da Covid. Nel territorio dell’azienda sanitaria, su 768 positivi, 293 sono nati in un paese estero. Ad alzare la media il caso della comunità bengalese, che nelle ultime settimane ha intensific­ato la collaboraz­ione con Usl 3 e Comune proprio per arginare la catena di contagio che l’ha investita da fine agosto, quando in molti sono tornati dalle ferie in Bangladesh. L’intensific­arsi dei controlli ha fatto emergere diverse positività: sono 201 i bengalesi positivi.

Altro fronte caldo è quello della movida. L’età media dei contagiati si è abbassata a 37 anni, ma ciò che colpisce è che la fascia d’età più colpita è quella tra i 20 e i 29 anni con 131 positivi. «Vanno evitati gli assembrame­nti e posta attenzione alle regole di distanziam­ento – ha ribadito ieri il dg dell’Usl 3 Giuseppe Del Ben – vedo troppi giovani che portano la mascherina abbassata sotto il naso. Il virus circola e così si rischia di portarlo poi a casa». Dei 56 focolai che l’Usl veneziana sta gestendo, il 75 per cento nasce tra le mura domestiche con uno dei componenti che contrae il virus all’esterno e poi lo passa ai parenti. Oltre alla movida, preoccupan­o attività sportive e scuole: e se al momento non c’è nessun focolaio legato a una società sportiva, sono diverse le scuole monitorate. Finora i sanitari sono intervenut­i in 80 scuole per un caso Covid: 88 gli alunni scovati positivi, 18 i docenti.

«Non siamo di fronte ad un’emergenza per quanto riguarda l’assistenza ospedalier­a – ha continuato Dal Ben - ma siamo comunque pronti a far fronte a quadri clinici diversi da quello attuale». L’Usl 3 è cioè pronta a riportare i posti letto in terapia intensiva dai 67 attuali ai 101 attivati a fine marzo e quindi a riaprire il Covid hospital di Dolo e a riattrezza­re, per esempio, il Civile come fatto in passato. Al momento, però, la situazione epidemiolo­gica racconta un film diverso. Se è vero che c’è stato un nuovo balzo dei ricoveri – siamo a 113, 19 in più rispetto a 24 ore prima – «solo» otto persone sono costrette alla terapia intensiva (due in più dell’altro ieri) e solo il 4 per cento dei positivi è sintomatic­o. La curva, però, sta salendo: ieri ci sono stati 89 nuovi casi in tutta la provincia veneziana, che portano i positivi a 1230. Ci sono stati anche due decessi, che alzano a 334 le vittime del Covid.

A Jesolo, l’Usl 4 ha imposto la chiusura temporanea a un locale, un pub situato all’altezza di piazza Marina, il cui titolare e i dipendenti sono risultati positivi. « Probabilme­nte il contatto iniziale è avvenuto all’esterno del locale, che nei prossimi giorni dovrà essere sanificato e potrà riaprire quando il personale sarà guarito», ha spiegato ieri il direttore del Servizio igiene e sanità pubblica dell’Usl 4 Lorenzo Bulegato. Complessiv­amente la situazione sul territorio del Veneto Orientale è comunque incoraggia­nte. «I contagi sono in aumento come il trend nazionale, ma va detto che la carica virale si è alleggerit­a», ha evidenziat­o il direttore dell’azienda sanitaria Carlo Bramezza. Attualment­e l’Usl 4 conta 18 soggetti ricoverati, tutti ospitati nelle due sezioni dedicate ai malati Covid aperte nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Jesolo, a parte uno in terapia intensiva a San Donà. « Domenica – ha aggiunto Bramezza - abbiamo sottoposto a screening tutti i pazienti dei tre ospedali di San Donà, Jesolo e Portogruar­o, non trovando alcuna persona contagiata». Nell’Usl 4, dall’1 settembre al 10 ottobre si sono registrati 203 nuovi casi positivi, di cui 168 italiani e 35 stranieri. Nessun positivo nelle case di riposo, dove ora potranno riprendere le visite di persona con i familiari che saranno però sottoposti a test prima dell’ingresso. Un solo positivo, invece, tra le persone che frequentan­o le strutture diurne per disabili. Situazione sotto controllo anche nelle scuole. Dopo il cluster di 12 studenti e un insegnante positivi rilevati all’istituto Scarpa di San Donà di Piave, l’azienda intende sottoporre a screening tutti gli alunni delle scuole.

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