Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Salgono i positivi, i medici di base: «Multe severe o non ne usciamo»
Il richiamo dell’Ordine per i comportamenti sociali. Al Fatebenefratelli 24 contagiati
"Leoni Regole a scuola e poi per strada la gente parla senza mascherina
MESTRE Troppe persone che fanno aperitivo o cene senza rispettare il distanziamento e indossare la mascherina. Troppi assembramenti nonostante norme sempre più restrittive. Sono tanti i contagi delle ultime settimane legati alla movida nei locali di Venezia e della Terraferma. Per questo dall’Ordine dei medici arriva una richiesta di severità verso chi sgarra. «Chi non rispetta le regole deve essere sanzionato in maniera adeguata, altrimenti, purtroppo, la gente non capisce – sottolinea Giovanni Leoni, presidente dell’Ordine dei medici di Venezia – basta fare un giro nei locali in orario aperitivo per vedere i comportamenti. Sono sotto gli occhi di tutti».
L’Ordine chiede il pugno di ferro per frenare la curva dei contagi che, nel Veneziano, continua a impennarsi ogni giorno. Nelle ultime 36 ore sono infatti stati individuati 156 nuovi casi che hanno fatto balzare a 1.388 le persone attualmente positive. I ricoverati sono invece 113, dei quali nove in terapia intensiva.
«Abbiamo un numero di ricoveri compatibili con l’organizzazione delle attività – continua Leoni – ma se la curva dei contagi crescerà ancora, aumenterà di riflesso il numero dei ricoveri e delle terapie intensive. E’ fondamentale che siano rispettate le norme del nuovo Dpcm». Sotto osservazione non c’è però solo la movida. «Le scuole sono state attrezzate per garantire il distanziamento sociale al loro interno ma se fuori dalla scuola la gente si aggrega e parla con la mascherina abbassata viene invalidato tutto» continua Leoni, intervenuto ieri alla presentazione della decima edizione di Venezia in Salute, l’iniziativa organizzata dall’Ordine lagunare grazie al suo braccio operativo culturale, la Fondazione Ars Medica, e in collaborazione con il Comune.
La due giorni di quest’anno, dal titolo «Venezia in Salute al tempo del Covid», approfondirà aspetti legati alla pandemia: quale impatto ha avuto sulla società, sui medici e quale domani ci aspetta. La manifestazione sarà organizzata via web in due appuntamenti: il primo venerdì e il secondo sabato (aperto a tutti previo iscrizione sul sito dell’Ordine) che avrà protagonisti il virologo Giorgio Palù e il filosofo Luigi Vero Tarca.
«La classe medica è sotto stress ed è il momento di una svolta» aggiunge il vicepresidente dell’Ordine Maurizio Scassola - ideatore del progetto insieme a Marco Ballico coordinatore del Comitato scientifico di Ars Medica - riprendendo il tema dei tamponi negli studi medici (solo 31 medici di famiglia su 390 dell’Usl 3 ha dato disponibilità a farli nel proprio ambulatorio). «Molti medici lavorano da soli e c’è emergenza di personale. Mi aspetto che la Regione ne prenda atto perché c’è bisogno di personale infermieristico che affianchi i medici di famiglia» spiega Scassola riassumendo il motivo del diniego di molti colleghi che sarebbero disponibili a effettuare i test purché con un supporto idoneo per farlo in sicurezza.
Anche perché il virus, nel Veneziano, circola con forza con nuovi focolai che si accendono e vecchi che si allargano. Come quello esploso nella residenza per anziani interna all’ospedale Fatebenefratelli a Cannaregio. I contagiati sono saliti da 18 a 24: gli ospiti positivi sono adesso quindici, mentre sono 9 gli operatori che hanno contratto il virus.
Ieri è emersa anche la positività di un vigile del fuoco nella sede del comando di Mestre (altre due positività erano emerse solo una decina di giorni fa nel Comando di Venezia).
Nel complesso, il virus si diffonde perlopiù nelle mura domestiche: dei 56 focolai che sta seguendo l’Usl 3 il 75 per cento ha origine familiare con un componente che contrae il virus sul lavoro, a scuola, nei rapporti sociali per poi portarlo a casa contagiando la famiglia.
I numeri In 36 ore i nuovi positivi sono 156, i totali 1.388