Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Villa Salus riapre il reparto Covid Maxi-screening alla Fincantieri
Venti pazienti positivi, altri in arrivo dall’Angelo. Morto malato del Fatebenefratelli
VENEZIA Numeri in salita con 115 nuovi casi, un paziente deceduto tra le vittime del focolaio al Fatebenefratelli di Venezia e il pensiero che corre subito indietro a circa sei mesi fa: ieri l’ospedale Villa Salus ha di fatto riaperto il suo reparto Covid, che nel periodo del picco primaverile aveva aiutato l’Usl a gestire i pazienti meno gravi e in via di guarigione. Dopo il focolaio scoperto nella clinica retta dalle Suore Mantellate una decina di giorni fa, con un operatore risultato contagiato e gli screening dei giorni successivi, sono arrivati ieri a venti i pazienti positivi, isolati e posti in un reparto medicina-Covid all’interno dell’ospedale. Un reparto che ha ricominciato anche ad accogliere i malati da strutture esterne come l’Ospedale dell’Angelo, che ieri ha inviato un paziente positivo e oggi ne trasferirà altri due, mentre si attendono a giorni gli esiti dei tamponi agli operatori.
In evoluzione anche la situazione al Fatebenefratelli, la struttura per anziani del centro storico di Venezia in cui ieri in giornata si è registrato il decesso di uno dei cinque ospiti che avevano riportato complicanze ed erano stati trasferiti in ospedale, che fa salire così a 338 il numero complessivo di chi è morto avendo il coronavirus. Al positivo in più registrato ieri tra i pazienti della struttura, fa da contraltare il miglioramento delle condizioni di salute degli operatori: dei dieci positivi almeno quattro rientreranno presto al lavoro perché nel frattempo si sono negativizzati, nella struttura che da lunedì vedrà di nuovo l’intera mappatura tramite tamponi di personale e assistiti.
Tutt’intorno in provincia di Venezia sale la lancetta del contagio. Un paziente in più in terapia intensiva e quattro in area non critica fanno salire a dieci i malati ricoverati in Rianimazione nel Veneziano e a 105 i ricoverati totali. In totale gli attualmente positivi sono 1494, di cui oltre un migliaio fanno parte dei 2.743 venee ziani oggi in isolamento domiciliare. Sono invece salite a 104 le scuole con casi rilevati e tracciamenti in atto, con 284 ragazzi e 13 insegnanti in quarantena preventiva.
Se il virus continua ad avanzare, anche le forze in campo per ostacolarlo non si arrendono. Passa al contrattacco Fincantieri, uno dei nervi scoperti del territorio, in cui si sono verificati 120 casi positivi cinque dipendenti al rientro dalla nave Costa Firenze. Il colosso della cantieristica ha siglato ieri un protocollo con Usl 3 Serenissima e Confindustria Venezia, che prevede un centinaio di tamponi rapidi a settimana, da effettuare in appositi punti Covid all’interno degli stabilimenti per scovare i positivi e sventare nuovi focolai. Screening a rotazione quindi, su lavoratori individuati a campione e provenienti da diverse aree di lavoro. «Di fronte alla recrudescenza del fenomeno pandemico, Fincantieri ha ricercato nuove forme di collaborazione con le istituzioni e le autorità sanitarie», ha sottolineato Carlo Cremona, direttore delle Risorse umane. L’iniziativa – «coordinata con il servizio di Guardia Medica avviata nelle sedi di Marghera, Stra e Rovigo», spiega il presidente di Confindustria Venezia Vincenzo Marinese – ha anche l’obiettivo di tracciare molti tra gli operai e i dipendenti che non sono ancora inseriti nel sistema sanitario di medicina generale. Tra loro molti sono di origine straniera: un’occasione anche per Usl 3 Veneziana di fare pressing per indirizzarli al servizio sanitario regionale o ai medici inquadrati nel progetto di guardia medica” messo a disposizione da Confindustria Venezia.
«In questo quadro, che richiede l’impegno di tutti i soggetti che hanno un ruolo nel territorio, il protocollo ora siglato aggiunge una nuova progressiva azione di screening a quella svolta fin qui - afferma il dg dell’Usl 3 Giuseppe Dal Ben - che ha già portato a migliaia di persone del settore della cantieristica sottoposte a tampone».
Scuole Sono 104 quelle con un caso: 284 ragazzi e 13 insegnanti