Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Doppio direttore per M9 Molinari affianca Biscione ma il museo resta chiuso
Lippiello in Fondazione, in cda da Unieuro arriva Meloni
MESTRE È chiuso da sette mesi ma l’M9 raddoppia: non uno ma due direttori. E un tridente di specialisti che affiancano il presidente di Fondazione di Venezia Michele Bugliesi per volgere al meglio la reputazione del museo e riempire gli spazi chiusi del distretto commerciale del chiostro di via Poerio. Ieri il consiglio generale di Fondazione che ha deliberato la nomina di Tiziana Lippiello, rettore di Ca’ Foscari e componente di diritto, ha conferito l’incarico della direzione scientifica del museo a Luca Molinari. Architetto milanese, docente all’università Vanvitelliana della Campania, già direttore scientifico delle sezioni architettura e urbanistica della Triennale di Milano, curatore del Padiglione Italiano alla Biennale e componente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici è già al lavoro.
Nei giorni scorsi è stato visto dalle parti di M9, conviverà il direttore Marco Biscione fino alla risoluzione del contratto: dovrebbe scadere a ottobre 2021 ma forse l’addio sarà anticipato. Non è l’unica nomina che prelude ad una rivoluzione per il museo e l’intero distretto di via Poerio.
Nel cda è stato nominato quale nuovo componente Stefano Meloni, presidente in carica del cda di Unieuro, nel quale siede anche Bugliesi, che sta preparando una rivoluzione per M9 insieme ad una terna di esperti. Molinari, appunto. Poi Meloni: bocconiano, già dirigente per l’Italia di Citybank, ai vertici di Montedison, ora è senior advisor di Early Bird, fondo di venture capital lussemburghese per investimenti in Europa Centrale e in Turchia. E Fabrizio Renzi, nominato consigliere di M9 distretto il 18 settembre: per 30 anni direttore dell’innovazione tecnologica in Ibm, gest isce la società RNB4Culture il cui motto è: «Tech for culture’s sake», che trasporta sul livello digitale il motto bohemienne e romantico «L’arte per l’arte». Alla società di Renzi e allo studio di Molinari ieri il consiglio d’amministrazione ha affidato due incarichi per «accorciare la catena decisionale e consentire un’accelerazione del rilancio di M9». L’obiettivo è arrivare alla riapertura
Passaggio di consegne Molinari (in alto), sotto Marco Biscione con un progetto che conserva l’esistente ma lo rafforza, spiega il presidente.
«La squadra che abbiamo messo insieme è di grande competenza specifica e anche sul piano personale ha trovato un’accordo e una visione. C’è gran sostanza nel progetto M9 va solo estratta — dice Bugliesi — L’iniezione di competenze mira a dare un’identità più chiara al museo. Molinari ci ha presentato proposta che ci è piaciuta e che dovremo sviluppare valorizzando l’unicità di M9 nel panorama italiano e internazionale». Un lavoro sull’offerta formativa ed educativa, sul raffinamento e la revisione della mostra permanente che si innesti su un accordo col territorio e vada incontro ad un nuovo assetto più efficiente, anche sulla parte tecnologica. E qui entra in gioco la RNB4Culture: «La competenza di Renzi garantisce sia in termini manageriali che tecnica, sulle piattaforme e gestione — continua — Si tratta non solo di riorientare alcune scelte e risolvere l’obsolescenza, ma anche di attivare l’efficientamento energetico, la gestione dei clienti, la sensoristica. Un retroterra tecnologico che ha bisogno di competenze specifiche al servizio del rilancio». E della riapertura. Si pensava a dicembre ma la recrudescenza della pandemia rimette tutto in discussione. «L’intenzione è darsi un orizzonte temporale ragionevole tra i tempi di riorganizzazione, di costruzione di una programmazione ancora più solida che risponda alle aspettative e alla funzione sociale. Tenendo presente la pandemia». Quando? « Non dovrebbe mancare moltissimo».