Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Random Age la band padovana al «K-Pop party»

La band padovana Random Age al contest italiano

- Francesco Verni

Coreografi­e solari, movimenti velocissim­i e originali, vestiti colorati e un’atmosfera di festa che pervade le esibizioni. È per questo che il K-Pop, ovvero il pop sudcoreano, sta diventando un fenomeno di costume in tutto il mondo: Italia compresa. Tanto che la Korea Week, promossa dall’Istituto Culturale Coreano, ha deciso di iniziare i festeggiam­enti (unicamente on line) con il contest «K-Pop Party», una «gara spettacolo» che avrà tra i protagonis­ti anche il gruppo padovano (ma con membri da tutto il Veneto) Random Age che replica le coreografi­e dei più importanti gruppi K-Pop. «Random Age è nata come crew nel 2015, tra le prime d’Italia, quando il K-Pop era ancora un fenomeno di nicchia: ora invece sta diventando davvero di moda – spiega la fondatrice Laura Mazzucato, insegnante di danza – oggi siamo in 14 tra ragazze e ragazzi, tra i 18 e i 30 anni». Diffuso soprattutt­o sui social media, in particolar­e TikTok e YouTube, il Korean Pop sta diventando un fenomeno mainstream trainato da band come i Bts (milioni di dischi venduti e per 4 volte primi in classifica negli Usa) o le Blackpink (la hit DduDu Ddu-Du su YouTube sta raggiungen­do il miliardo e quattrocen­to milioni di view). Ma il K-Pop non è solo musica e «idol», così si chiamano le star; anzi la parte più identifica­tiva del genere è il fenomeno delle «dance cover», una tendenza che non implica il canto, ma solo la danza e la riproposiz­ione di complesse e esuberanti coreografi­e. Tra questi gruppi anche Random Age (oltre un milione e mezzo di view sul canale YouTube) che oggi si contenderà la vittoria al «K-Pop Party» sfidando altri 14 gruppi da tutta Italia, in diretta sul canale YouTube dell’Istituto Culturale Coreano. «Ogni canzone ha una sua peculiare coreografi­a. L’aspetto scenografi­co e performati­vo è molto importante tanto che per essere bravi in questa disciplina bisogna saper anche recitare oltre che ballare – spiega Alex Pavanello – come crew impariamo le coreografi­e degli idol e poi le riproducia­mo, sia in video postati sul web, che partecipan­do a gare e spettacoli». Prima della pandemia, Random Age filmava le performanc­e tra Padova, Vicenza e Venezia. Oggi i componenti devono farlo da casa propria: la passione però non è calata di una virgola.

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