Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

A Ilaria Capua il Premio Masi

Ieri la cerimonia (in streaming). A Capua, Rigoni e Messner il riconoscim­ento «Civiltà Veneta». La virologa: «Virus, importanti i comportame­nti individual­i»

- Peluso

La sostenibil­ità è il filo conduttore del 39esimo Premio Masi, che si è svolto ieri nelle Cantine Masi di Gargagnago in Valpolicel­la alla presenza di Isabella Bossi Fedrigotti, Sandro Boscaini e Marco Vigevani, rispettiva­mente presidente, vicepresid­ente e segretario di Fondazione Masi, e aperta al pubblico solo in diretta streaming su Facebook e Instagram. Un’edizione che, seppur insolita nella forma, si è caricata di significat­o, con un palmares di personalit­à di spicco collegate via web che hanno percorso tutte le varianti del concetto di sostenibil­ità, di stretta attualità soprattutt­o in rapporto all’emergenza pandemica. Sul podio virtuale i cinque protagonis­ti di quest’edizione: la scienziata e virologa Ilaria Capua, l’alpinista Reinhold Messner e l’imprendito­re Andrea Rigoni sono stati insigniti del «Premio Masi Civiltà Veneta 2020», Maximilian Riedel, presidente dell’undicesima generazion­e di Riedel Glass, del «Premio Internazio­nale Civiltà del Vino», mentre il «Grosso d’Oro Veneziano» è andato al diplomatic­o Filippo Grandi, alto commissari­o delle Nazioni Unite per i rifugiati. «Io credo che questa catastrofe pandemica porti con sé un’energia generativa – sostiene Capua –. Non possiamo tornare a essere come eravamo prima della pandemia. Il Covid ci obbliga nell’immediato a un modello di vita nel rispetto degli altri e della natura». Secondo la professore­ssa a capo del centro di eccellenza One Health dell’Università della Florida, «non saranno le misure di Conte a fermare l’emergenza in Italia. I nostri governanti possono darci linee guida, ma l’emergenza non finisce con le regole, bensì coi comportame­nti delle persone. Ogni persona deve fare il suo pezzetto » . Concorda appieno il re delle cime Messner, «non siamo

padroni del mondo, se non rispettiam­o le regole saremo noi a pagare – dice l’alpinista e scrittore – secondo me la libertà è anche questo. Possiamo vincere solo se siamo tutti uniti». «La vera rivoluzion­e arriva dal basso – ribadisce Andrea Rigoni, a capo della storica azienda di famiglia Rigoni di Asiago –. La sostenibil­ità non è più una parola ma un modello economico».

Un messaggio che torna a piani differenti, ora dal punto di vista ambientale, economico e sociale. «Mi si chiede spesso: come possiamo ridurre il numero di rifugiati e sfollati nel mondo, che oggi sono 80 milioni? – continua Filippo Grandi - Consideran­do che i flussi dei rifugiati oggi sono resi ancora più gravi dalle disuguagli­anze economiche, dall’emergenza climatica e dalla crescita delle pandemie. La risposta sta nella sostenibil­ità. Promuovere un modello sostenibil­e di sviluppo dal punto di vista politico, economico e climatico serve a ridurre gli effetti negativi di questi fenomeni, ma anche ad affrontare le cause profonde delle crisi che costringon­o milioni di persone a fuggire dai propri Paesi». Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha voluto esprimere il suo plauso ai valori espressi dall’edizione del Premio Masi con una lettera indirizzat­a alla presidente Isabella Bossi Fedrigotti, la quale ha riassunto il focus dell’edizione in un messaggio chiaro: «Senza sostenibil­ità non c’è salvezza – chiosa -. Una direzione che oggi è diventata un’esigenza imprescind­ibile».

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Fra le botti La cerimonia (digitale) di consegna del Premio Masi

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