Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Crisanti senza filtri al dibattito online Digitalmeet «I tamponi rapidi hanno enormi problemi»
PADOVA Dai tamponi rapidi che «hanno un effetto distruttivo» al sistema di sorveglianza che «non è in grado di gestire 30-40mila casi», passando per il comitato tecnico-scientifico, chiamato a «prendersi le proprie responsabilità, perché se siamo arrivati a questo punto è anche per colpa loro»: Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda Ospedaliera e docente all’Università di Padova, torna a parlare a ruota libera e senza filtri di tutto ciò che gravita intorno all’emergenza Coronavirus. Lo fa dal palco virtuale del festival Digitalmeet, iniziando l’ora di dibattito via Facebook con una metafora nautica per contestualizzare l’attuale situazione: «Siamo in un mare tempestoso, la terra è lontana e la cosa più grave è che non abbiamo una rotta precisa». Il maggior cruccio del dottor
Crisanti riguarda però i test rapidi: «Possiedo dati che dimostrano che hanno una sensibilità bassa, intorno al 70%, il che significa che se ne “perdono” 3 su 10. Se poi prendessero piede quelli fatti in casa allora diventerebbe davvero il caos più totale perché verrebbe completamente persa la tracciabilità, e sarebbe un disastro inimmaginabile». Guai, infine, a parlare di chiusure generalizzate: «Penso sia ormai evidente che se si optasse per un secondo lockdown senza avere un piano nazionale di sorveglianza sarebbe inevitabile averne poi un terzo. Tutti sapevano, pur sperando il contrario, che sarebbe arrivata questa nuova ondata, eppure non è stato fatto nulla e il risultato delle mancate azioni ora è sotto gli occhi di tutti».