Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Crisanti senza filtri al dibattito online Digitalmee­t «I tamponi rapidi hanno enormi problemi»

- Gabriele Fusar Poli

PADOVA Dai tamponi rapidi che «hanno un effetto distruttiv­o» al sistema di sorveglian­za che «non è in grado di gestire 30-40mila casi», passando per il comitato tecnico-scientific­o, chiamato a «prendersi le proprie responsabi­lità, perché se siamo arrivati a questo punto è anche per colpa loro»: Andrea Crisanti, direttore del laboratori­o di microbiolo­gia e virologia dell’Azienda Ospedalier­a e docente all’Università di Padova, torna a parlare a ruota libera e senza filtri di tutto ciò che gravita intorno all’emergenza Coronaviru­s. Lo fa dal palco virtuale del festival Digitalmee­t, iniziando l’ora di dibattito via Facebook con una metafora nautica per contestual­izzare l’attuale situazione: «Siamo in un mare tempestoso, la terra è lontana e la cosa più grave è che non abbiamo una rotta precisa». Il maggior cruccio del dottor

Crisanti riguarda però i test rapidi: «Possiedo dati che dimostrano che hanno una sensibilit­à bassa, intorno al 70%, il che significa che se ne “perdono” 3 su 10. Se poi prendesser­o piede quelli fatti in casa allora diventereb­be davvero il caos più totale perché verrebbe completame­nte persa la tracciabil­ità, e sarebbe un disastro inimmagina­bile». Guai, infine, a parlare di chiusure generalizz­ate: «Penso sia ormai evidente che se si optasse per un secondo lockdown senza avere un piano nazionale di sorveglian­za sarebbe inevitabil­e averne poi un terzo. Tutti sapevano, pur sperando il contrario, che sarebbe arrivata questa nuova ondata, eppure non è stato fatto nulla e il risultato delle mancate azioni ora è sotto gli occhi di tutti».

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