Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Gilberto Bellò, un sindacalista sempre leale e generoso»
MIRANO «Per me è stato un amico, un collega, un confidente, un maestro e forse anche un po’ un padre, anche se l’età non era poi così distante». Pierpaolo Baretta, sottosegretario all’Economia ricorda così l’amico e il collega di tante battaglie Gilberto Bellò, ex dirigente sindacale della Cisl, morto ieri a 78 anni.
Nato a Mestre nel 1942, Bellò era figlio di un operaio vicentino che dopo lunghe peripezie si era trasferito a Marghera. Nel 1962, seguendo le orme del padre, entra alle Leghe Leggere come operaio e aderisce alla Fim Cisl. Sei anni più tardi è già nel consiglio di fabbrica, poi scala la sigla fino diventare dirigente dei metalmeccanici a Venezia. Nel 1971 passa alla guida della Filta Cisl, il sindacato dei lavoratori tessili, lasciando in questo frangente la Laguna per trasferirsi a Treviso e venendo poi eletto segretario regionale. Negli anni Novanta entra nella segreteria dell’Unionte territoriale Cisl di Venezia con delega alle problematiche del porto e dei trasporti. Nel 2000 va in pensione ma mantiene il suo impegno sindacale nella Cisl aderendo alla Federazione dei pensionati. Si dedica alle problematiche sociali di Mirano, città dove abitava da trent’anni, ricoprendo anche l’incarico di presidente della casa di riposo Mariutto. Tra i tanti impegni anche la presidenza del Comitato provinciale Inps di Venezia. «Eravamo in fabbrica insieme. Un certo giorno c’è stato uno sciopero degli operai che ha bloccato la mensa degli impiegati e io ho fatto un passo in avanti dicendo che non è così che si convincono le persone.
Gilberto mi ha guardato e mi ha detto “Parliamone”». È cominciata così l’avventura nel sindacato di Baretta. «Il dialogo tra di noi è iniziato 50 anni fa e oggi ricordarlo e al tempo stesso dolcissimo e dolorosissimo — dice il sottosegretario — ripenso alle tante serate trascorse a casa sua per fare il giornalino aziendale o preparare le assemblee, con la moglie Cleris che faceva la pasta alle dieci o alle undici di sera. Militanza vera insomma. A lei e ai figli Monica e Riccardo va il mio abbraccio forte».
Accanto a lui in tante battaglie sindacali si è trovato per lungo tempo anche Bruno Michielin, ex segretario regionale dei tessili e abbigliamento. «Quando è arrivato a Treviso si è calato perfettamente nella nuova realtà, sedendosi a trattare con aziende leader a livello nazionale e arrivando a chiudere contratti che in alcuni casi hanno fatto da esempio per altre aziende – racconta l’amico e collega -. Sapeva ascoltare e poi fare una sintesi straordinaria, non metteva mai in luce le sue doti che finivi per conoscere, e lo facevano anche le controparti, cammin facendo. E poi era leale e generoso» conclude Michielin, stringendosi poi con un abbraccio virtuale ai familiari di Bellò.