Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Caro Nico per i tuoi amici speriamo in tante cose belle»

Il discorso della sorella di Nicolò Minello, morto in un incidente

- Andrea Rossi Tonon

NOVENTA DI PIAVE I palloncini bianchi e azzurri salgono in cielo sospinti da un applauso. La bara parte verso il cimitero accompagna­to solamente dai familiari. Noventa di Piave ha dato ieri l’ultimo saluto a Nicolò Minello, il 22enne deceduto domenica scorsa nel tragico incidente avvenuto a Salgareda. Una cerimonia partecipat­a ma ordinata, c ome le regole per il contenimen­to del Cov id- 1 9 impongono. Mentre il duomo ha accolto 200 persone con posti assegnati, fuori i volontari della Protezione civile avevano disseminat­o il piazzale con altre 220 sedie a un metro di distanza tra loro, in parte occupate da una folta rappresent­anza dei suoi compagni di calcio del Grassaga.

Poi tutto intorno, sui marciapied­i, in piedi e distanziat­e, altre 400 persone circa hanno voluto portare il proprio affetto a Nicolò, al papà

Vittorino, alla mamma Agostina, per tutti Niva, alla sorella Alessandra e alla nonna Luigia. «Ultimament­e eri sereno, avevi trovato la tua via» racconta nel suo messaggio letto dal pulpito la sorella Alessandra, trattenend­o a stento le lacrime. Con la voce tremante ha raccontato a tutti delle passioni di Nicolò, dei suoi grandi pregi e dei suoi piccoli difetti: «Di te, del calcio, da quando eri piccolo avevi sempre un pallone tra i piedi. Della tua voglia di cambiare sempre e metterti in discussion­e. Del tuo amore per i paesi piccoli. Delle dita dei tuoi piedi. Del tuo gel, del tuo profumo, della tua meraviglio­sa non puntualità che tutti ti perdonavam­o sempre. Dei Ringo, di quanto sei bello» ha letto tenendo in mano un foglio. «Io l’unico ruolo in cui sento di stare bene è quello di sorella ma solo perché il fratello sei tu. Sei stato tanto, tanto amato dai tuoi amici e dalle tue amiche. Ogni giorno – continua - I miei genitori e io mandiamo un abbraccio a Gaston, compagno di mille e una avventure, a Valerio, Patrick e Giuseppe. Speriamo di cuore che stiano tutti presto bene. La cosa che fa soffrire per Nico è che non esiste futuro. Per loro speriamo in un futuro di cose belle».

Subito dopo il saluto degli amici di sempre. «Nicolò Minello, per tutti Mine – lo ricordano - Da quando giocavamo a calcio nel parchetto tra amici fino all’ultimo minuto di ogni partita hai dato il massimo. Determinat­o. Niente e nessuno ti poteva rallentare nelle tue corse verso il gol. Così come nello sport, anche nella vita di tutti i giorni eri determinat­o. Ritardatar­io cronico, hai reso le nostre serate sempre diverse e inaspettat­e. Ricorderem­o tutto. La tua perfezione in ogni contesto, il tuo modo di fare carismatic­o, la tua risata riconoscib­ile da chiunque e il tuo supporto in tutte le situazioni che potevano metterci in difficoltà. Sei pieno di persone che ti amano e ti ameranno tutti i giorni della loro vita. Un abbraccio enorme a tutta la tua famiglia che ti ha cresciuto in modo impeccabil­e e ti ha reso la spalla perfetta su cui appoggiarc­i nel nostro cammino».

Lacrime Palloncini bianchi e azzurri per l’addio al giovane calciatore

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Una squadra C’erano tantissimi amici del calcio tra il migliaio di persone presenti (foto Errebi)

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