Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Orari flessibili e disconnessione Intesa sullo smartworking
Non solo emergenza: Marchon firma l’accordo con i sindacati
BELLUNO Lo smartworking, quello vero. Qui, tra i designer e gli addetti al prodotto di Marchon, hanno fatto sul serio. Con un accordo sindacale, con orario flessibile, tempo lavoro stimato a progetto, buono pasto confermato e diritto alla disconnessione, messi nero su bianco.
Nella sede italiana del gruppo americano dell’occhialeria, a Puos d’Alpago, nel Bellunese, 150 dipendenti, si è mutata l’emergenza del lockdown in reale opportunità, dopo un lungo periodo di emergenza e sperimentazione. «Si tratta di un accordo innovativo, differente da l telel a voro o da l l ’ homeworking. L’accordo in Marchon ha già molti elementi attraverso cui si instaura un rapporto di fiducia diverso: tu dipendente devi portare un risultato, nel luogo di lavoro che ti è più proprio -, dice per la Filctem Cgil Denise Casanova - un risultato a cui siamo arrivati con la contrattazione e l’appoggio di una normativa fiscale diversa, che in certi casi ha raddoppiato gli importi senza tassazione come ad esempio per il buono pasto».
Un risultato che, conferma l’azienda, si è raggiunto in un clima collaborativo dai molteplici vantaggi. Dietro a tutto, una domanda: perché limitare all’emergenza la sperimentazione sullo smartworking? E così, anche oggi che gli uffici devono continuare ad essere decongestionati, tutti i settori impiegatizi, amministrativi e di design, gestione del prodotto, marketing o merchandising dislocati tra Puos d’Alpago e Treviso, hanno a disposizione su richiesta volontaria un massimo di tre giorni a settimana e di dodici al mese per lavorare in smartworking, connessi o reperibili al telefono all’incirca per la durata della giornata lavorativa (ore 9-17), con diritto alla disconnessione tra le 20 e le 7. Il buono pasto non si è modificato di una virgola, il computer è fornito dall’azienda come gli obiettivi, identificati a progetto. Una trasformazione che ha implicato lo spostamento dell’80% delle riunioni su piattaforme on line – con, si dice, ampio guadagno di tempo – e un sistema di formazione continua tutt’ora in aggiornamento. Dal corso su come gestire il rapporto tra colleghi dentro e fuori sede, all’uso delle giuste posture ergonomiche. Poco importa si tratti della sedia dell’ufficio, della panchina del parco o del comodo divano di casa.