Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ddl Zan, la miccia Fedez e lo scontro veneto Zanella strappa a sinistra
La legge contro l’omotransfobia approda sul palco del 1 maggio e riaccende la polemica. Applausi e accuse al rapper che sponsorizza Amazon
D opo settimane di scontri sempre più accesi, lo j’accuse di Fedez dal palco del primo maggio ha incendiato definitivamente la polemica sul Ddl Zan . Se Ostellari, presidente della Commissione Giustizia della Camera si dice pronto a discutere il testo già in settimana, il dibattito non si placa. Anche con posizioni inedite. È il caso di Luana Zanella, dei Verdi, molto critica sul Ddl e di un azzurro, l’assessore vicentino Matteo Tosetto che, invece, è a favore.
Da Elodie ad Alessandra Mussolini, da Tiziano Ferro a Vanity Fair che il Ddl Zan l’ha messo in copertina. Il disegno di legge contro l’omotransfobia firmato dal deputato padovano Alessandro Zan un bel po’ di clamore mediatico lo suscita da mesi. Il botto, però, c’è stato sabato, sul palco del concertone del primo maggio da cui Fedez ha fatto «nomi e cognomi». Nella fattispecie di politici leghisti autori di inascoltabili sentenze omofobe. Fra questi spiccano due veneti: il veronese Alberto Zelger, promotore del controverso Congresso della famiglia tradizionale, che alla Zanzara aveva definito le unioni civili omosessuali «una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie». Parole per cui, in seguito, si era scusato. Ma, soprattutto, un altro padovano, Andrea Ostellari, presidente della Commissione Giustizia del Senato in cui il disegno di legge è arenato. Ostellari sembra sposare la linea più soft degli ultimi giorni di Matteo Salvini e chiede di uscire dalla dicotomia «buoni-cattivi». «Non esiste un cattivo Ostellari che rifiuta il dibattito. - spiega - Esiste un testo assegnato alla Commissione i primi di novembre 2020 e che il Pd ha chiesto di trattare solo a gennaio. Nel frattempo ho sollecitato almeno sei volte, già allora con toni concilianti, i capigruppo a considerare le necessità di unificare quel testo con altri simili. Quanto a Fedez, sono felice che dica quel che pensa: solo gli chiederei di informarsi bene prima di parlare». Nel merito Ostellari resta critico: «Così come è scritto il ddl Zan mette a rischio la libertà di espressione e di educazione. Io oggi sono libero di dire che un bambino ha diritto ad avere un papà e una mamma, non si capisce se con questa legge sarò in grado di dirlo anche domani. E poi trovo inaccettabile lo stanziamento di 4 milioni di euro, che potrebbero essere utilizzati per case rifugio antiviolenza, in favore di cerimonie pubbliche o per l’educazione alle teorie gender, nelle scuole, anche a minori di 14 anni». Zan, da parte sua, risponde che quei 4 milioni non ci sono nella legge che resta a costo zero ma che sono, invece, stati stanziati nel Dl Agosto dello scorso anno per istituire centri anti discriminazioni e case rifugio che servono a dare assistenza e protezione alle vittime di violenza. «Per il resto - spiega Zan - anche in una parte minoritaria del mondo femminista, si fa un dibattito molto filosofico ma non si comprende che i termini del testo sono utilizzati per descrivere al giudice il movente di un crimine». Zan definisce il palco del 1 maggio «palco dei diritti per eccellenza e Fedez ha squarciato un velo di ipocrisia su affermazioni ignobili». Fra le tante polemiche a catena innescate dal concertone c’è chi fa presente che Fedez sponsorizza Amazon, non un faro nel campo dei diritti dei lavoratori. «Fedez è a suo modo un imprenditore, tira l’acqua al suo mulino non credo abbia riflettuto molto sul rispetto dei diritti da parte di Amazon. Sia chiaro, ben venga chi si spende per i diritti civili ma in queste ore si è parlato di tutto tranne che di lavoro...».
"Ostellari Oggi posso dire che un bimbo ha bisogno di mamma e papà, potrò dirlo domani?
"Zan Fedez ha squarciato il velo di ipocrisia in merito ad affermazio ni ignobili