Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Nel Colosseo un po’ di Venezia
Il Colosseo? Tornerà a essere una macchina scenica, ma tutta «tech» e «green». Niente sconvolgimenti, anzi: sarà fedele all’immagine originaria del monumento grazie al progetto coordinato e realizzato dallo studio veneziano Milan Ingegneria. La società veneziana-milanese ha vinto, in gruppo con altri specialisti, il bando di gara lanciato da Invitalia per la ricostruzione dell’arena del Colosseo, finanziato dal 2015 con 18,5 milioni di euro.
«Un progetto ambizioso che aiuterà la conservazione e la tutela delle strutture archeologiche recuperando l’immagine originale del Colosseo e restituendogli anche la sua natura di complessa macchina scenica», lo definisce il ministro della Cultura Dario Franceschini che domenica ha dato l’annuncio del vincitore del bando di gara e che dal 2014 appoggia l’idea, avuta dall’archeologo Daniele Manacorda, portandola avanti senza badare alle critiche. «Una struttura estremamente leggera e completamente reversibile» assicurano i progettisti di Milan Ingegneria, fondato da
Maurizio Milan, di Mirano, laurea in ingegneria a Padova nel 1977, studio nel sestiere di Santa Croce a Venezia e a Milano: ora l’amministratore delegato è il giovane figlio Massimiliano. In Veneto Milan è legato al restauro della Basilica Palladiana di Vicenza, ma è noto anche per collaborazioni con architetti di fama, da Renzo Piano, col quale sta realizzando anche l’ospedale di
Emergency in Uganda, a Rem Koolhaas. Come sarà la nuova arena? Il progetto – ancora teorico, ci vorranno altri mesi per mettere a punto l’esecutivo – prevede un pavimento in legno alla quota che aveva all’epoca dei Flavi, con travi poggiate senza ancoraggi metallici in modo che la struttura sia reversibile. Il piano di calpestio sarà formato da pannelli mobili realizzati in fibra di carbonio, rivestiti in legno di Accoya che si ottiene attraverso un processo di acetilazione delle fibre del legno: i pannelli mobili si muoveranno e ruoteranno garantendo non solo la visuale dei sotterranei, ma anche la loro areazione e illuminazione. Saranno controllate umidità e temperatura degli ambienti ipogei. «In trenta minuti si potrà garantire il ricambio completo dell’intero volume d’aria» affermano i progettisti. La nuova arena del Colosseo, anticipa la direttrice del parco archeologico Alfonsina Russo, dovrebbe essere realizzata entro il 2023. E riporterà il palcoscenico dell’anfiteatro alle sue origini.