Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ex primario vaccinator­e vede la ressa e chiama il 113: «Rischiamo il boom dei contagi»

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BASSANO Sabato stava andando a somministr­are vaccini anti-Covid e quando ha visto la ressa al Ponte Vecchio e nelle piazze di Bassano, Luigi Endrizzi, ex primario di Oncologia all’ospedale San Bassiano rientrato al lavoro a due anni dalla pensione, ha deciso di non fare finta di niente e ha chiamato il 113: «Non pretendevo multe ma prevenzion­e e controlli», ci tiene a precisare.

Dottor Endrizzi, cosa l’ha spinta ad intervenir­e?

«C’erano tavolini di un metro per uno affollati. In alcuni, tra gli 8 e i 10 avventori seduti uno vicino all’altro a bere e mangiare senza mascherina. E in strada c’era talmente tanta gente che non si riusciva a passare. Per questo, ho deciso di chiamare il 113. Ogni giorno somministr­iamo dosi di vaccino e poi, con le riaperture, è un “liberi tutti” proprio in quelle fasce d’età che al momento non vengono vaccinate, ossia gli under 40. Sabato c’erano loro nelle piazze, e si comportava­no come se niente fosse. Mi dispiace per i commercian­ti, ma così non va bene, rischiamo troppo».

Eppure, nel Bassanese, sono state elevate solo due le multe lo scorso weekend... «Che vuole che le dica, giudichi lei... Io sabato non mi sono fermato ad attendere l’arrivo degli agenti, al telefono mi hanno detto che se ne sarebbero occupati e sono andato a vaccinare. Non va bene ripartire così, e non è per le multe, sia chiaro, ma perché servono controlli, bisogna verificare che si mantengano le distanze tra le persone e che tutti abbiamo la mascherina. Non ci possiamo permettere di rischiare, sono preoccupat­o: il nostro Paese non reggerebbe di dover chiudere tutto di nuovo».

L’estate si sta avvicinand­o, con il caldo il pericolo non è minore?

«Non è detto che il caldo ci salvi, altrimenti non si spieghereb­bero le situazioni drammatich­e di Brasile, Africa e India. L’anno scorso, non dimentichi­amocelo, ci è andata bene perché uscivamo dal lockdown».

Teme un aumento dei contagi? «Il rischio c’è e c’è il pericolo di vanificare l’enorme sforzo di vaccinare 500mila persone al giorno con questi comportame­nti».

Adesso però ci sono appunto i vaccini

«È vero ma sabato, le ribadisco, nei locali non c’erano persone a cui si stanno somministr­ando le dosi: al momento stiamo vaccinando i soggetti fragili e i loro accompagna­tori e le persone tra i 60 e i 70 anni».

Come sta andando la campagna vaccinale? «Abbastanza bene, c’è un abbondante 10 per cento di chi si presenta che rifiuta la somministr­azione di AstraZenec­a o Johnson & Johnson. Premetto che io non so quanti proprio non rispondano alla chiamata. Temo però che i numeri di chi non vuole vaccinarsi possano salire con l’abbassarsi dell’età».

Il commissari­o Figliuolo ieri ha detto che si sta valutando di estendere l’AstraZenec­a agli under 60.

«Sarebbe un’ottima cosa, i casi di reazioni gravi sono davvero contenuti». ( g. b.)

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L’oncologo Luigi Endrizzi, pensionato, somministr­a vaccini

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