Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Regolament­o di conti tra macedoni. Pronti sette provvedime­nti

Giovani presi a mazzate al bar in piazza: una ragazza la causa dell’aggression­e

- Nicola Cendron

Ci sarebbe

CONEGLIANO (TREVISO) una donna «contesa» alla base della «spedizione punitiva» pianificat­a e messa in pratica domenica scorsa, nella centraliss­ima piazza Cima a Conegliano, da un gruppo di giovani balcanici che hanno aggredito un gruppetto composto da tre macedoni, presi a sprangate, cinghiate ma anche con sedie e tavolini trovati sul plateatico del Caffè Al teatro, divenuto per qualche minuto teatro di una gazzarra degna di un film western. Erano da poco trascorse le 15.30. I.A., 24 anni, E.A., 18enne e B.I., 19 anni, tutti originari dalla Macedonia ma residenti a Conegliano, si erano appena seduti a un tavolino e avevano ordinato un caffè che non riuscirann­o mai a bere. I loro movimenti erano infatti monitorati, a distanza, da un gruppo di connaziona­li che erano evidenteme­nte sulle loro tracce. Tra loro non corre buon sangue, per dirlo con un eufemismo. Il contrasto si sadivenuti rebbe acuito a causa di una ragazza che si sarebbe avvicinata a uno dei tre ragazzi seduti al bar. Così sarebbe maturata l’idea del gruppo, composto da circa una decina di giovani, di pianificar­e l’agguato. Dal plateatico del bar, quando il «commando» si avvicina, armati di mazze, spranghe e cinghie, qualcuno riesce a defilarsi mentre i tre vengono colti di sorpresa, accerchiat­i e quindi malmenati. L’azione è avvenuta in meno di un minuto, poi gli aggressori, velocement­e, si sono ritirati facendo perdere le proprie tracce.

I feriti, malconci ma con una prognosi di circa 12 giorni ciascuno, sono stati medicati in Pronto soccorso con ferite lacero contuse alla testa e alle braccia. Gli investigat­ori, dopo aver acquisito il racconto delle vittime e dei testimoni presenti, hanno acquisito i numerosi video che hanno iniziato a circolare già domenica pomeriggio sui social e su WhatsApp. Questi filmati, in breve virali, oltre a quelli del sistema comunale di videosorve­glianza, consentira­nno già nelle prossime ore di identifica­re i responsabi­li dell’agguato che saranno denunciati per il reato di lesioni aggravate. Il Commissari­ato di Conegliano e la squadra mobile di Treviso, coordinati nell’indagine dal pubblico ministero Mara Giovanna De Donà, avrebbero già pronti i primi provvedime­nti per sette tra gli aggressori, tutti nomi già noti alle forze dell’ordine, ma questo numero potrebbe crescere ancora. L’episodio ha destato profondo sdegno tra i conegliane­si e sui social. L’ex sindaco, Fabio Chies, ha commentato così: «Siamo senza amministra­zione da novembre e l’unica cosa che posso fare - come semplice cittadino - è invitare le forze dell’ordine che ringrazio, perché aver a che fare con certa gente è disgustoso, a riunirsi, individuar­e questi elementi ed espellerli! Lo abbiamo fatto al Biscione e si può fare anche qui! Ora aspetto solo qualcuno che li difenda, è ora di finirla con questo buonismo che porterà sempre più a situazioni di questo genere! Non dobbiamo più tollerarle».

"L’ex sindaco Ora aspetto qualcuno che li difenda, è ora di finirla con questo buonismo che porterà sempre più a situazioni di questo genere! Non dobbiamo più tollerarle

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Il frame Un nomento dell’aggression­e in piazza Cima

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