Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Torre, piazza e supermarket dividono la maggioranza
I dubbi di Pea e Onisto. Affollata assemblea dei residenti: va fermata
MESTRE Crepe in maggioranza sul progetto della torre di 70 metri in viale San Marco. In commissione Urbanistica le consigliere Giorgia Pea (fucsia) e Deborah Onisto (Fi) hanno dato voce a perplessità sul supermercato da 4.500 metri quadri, la rotonda dal lato di viale Vespucci e la nuova piazza da allestire nell’area verde di fronte al sagrato della chiesa di San Giuseppe adoperando i 521mila euro di contributo straordinario che genera l’investimento da 22 milioni di euro di Genuine-Setten Genesio. E qui le critiche sono estese bypartisan: «Mi chiedo in cosa consista il beneficio pubblico della piazza – interroga Onisto - Lo trovo riduttivo, rispetto all’intervento: noi dopotutto permettiamo alla ditta di edificare. E se invece di questa piastra di cemento, visto che i cittadini ci accusano di privarli del verde, riconvertissimo in un possibile utilizzo per la riqualificazione dell’Osellino?». I soldi verranno usati anche per rifare il sagrato della chiesa, sottolinea Riccardo Brunello, Lega. «Davvero stiamo dicendo che quei 521mila euro di entrate del Comune sono state prenotate dalla parrocchia?» s’infiamma
Marco Gasparinetti (Terra e Acqua). E si apre il giallo di chi abbia avanzato l’idea. «I cittadini con cui ho parlato io, no: chi l’ha richiesta?» domanda Paolo Ticozzi (Pd); quali interlocuzioni ci sono state, incalza il collega di partito Giuseppe Saccà; e se si rifà il sagrato con soldi pubblici, si faccia la convenzione per l’uso pubblico, invita il dem Emanuele Rosteghin. È stata un’idea dell’assessore fucsia Massimiliano De Martin, la piazza: «Non ce n’è una nel viale e sono il simbolo della democrazia – rivendica –
L’arredo urbano e la progettazione modereranno la velocità delle auto. Non mi straccio le vesti se resta area a verde, anche se lì vicino c’è il grande Parco di San Giuliano. Ma la mia è una proposta ragionata con persone del posto che parlano con questa amministrazione, non urlano, non manifestano». «Peccato che l’amministrazione rappresenti tutti», rintuzza Monica Sambo, capogruppo Pd. E la fucsia Pea affonda: «L’assessore ha una visione un po’ provinciale del verde: al parco non vanno solo
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De Martin Ci siamo confrontati con persone del posto che non urlano e non manifestano
i bambini e allo sport non si è dato spazio. Mi chiedo inoltre se la città ha bisogno di un ennesimo supermercato, molte botteghe hanno chiuso. Se il bosco verticale dovesse essere costruito, sia un passo avanti per tutti e non un salto nel vuoto dal punto di vista sociale. I residenti non siano bypassati, che tutta la città abbia ascolto sul progetto», conclude, rilanciando gli appelli a chiedere ai cittadini cosa vogliono, fatti da Terra e Acqua, dal Pd, dal portavoce del comitato Davide Scano. E da Venezia Verde e Progressista che rimarca come il tema e il problema siano i 70 metri del palazzo. «La torre stravolge profilo e articolazione del quartiere, il progetto viola il Pat che riconosce gli impianti urbanistici che rappresentano esempi importanti di processi di pianificazione: troviamo un’altra strada», rimarca Gianfranco Bettin. La concertazione urbanistica demandata alla Municipalità non è iniziata e i cittadini se la fanno da soli: convocati da Fridays for su Future, ieri in 200 si sono ritrovati davanti all’ex cinema. «Questo progetto deve essere fermato: vogliamo un bel campo verde nel quartiere – dice il residente del comitato Adriano Beraldo – Firmate la petizione». Nella folla, i consiglieri Pd Rosteghin, Sambo, Ticozzi, Saccà. Andrea Martini, Tutta la Città, segna il confine politico: «Una buona amministrazione si oppone alla speculazione».