Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Frasi a favore di Grillo dopo la bufera politica Boccato chiede scusa Il Pd: dia le dimissioni
CHIOGGIA Dopo la bufera politica dell’opposizione contro la presidente del Consiglio comunale del Gruppo Misto, Maria Chiara Boccato (ex grillina), ieri è arrivato anche il «fuoco amico». Alla richiesta di dimissioni avanzata dalla minoranza si è aggiunta anche quella della capogruppo del Partito Democratico Barbara Penzo (il Pd si è astenuto all’elezione di Boccato). Tanto che ieri pomeriggio la presidente del Consiglio ha dovuto chiedere scusa con un post su facebook. Il 20 aprile scorso, 4 giorni prima della sua elezione alla presidenza del Consiglio, resa possibile dall’astensione del Pd, Boccato aveva postato un commento contro la ragazza che ha accusato quattro giovani, tra cui il figlio di Beppe Grillo, di averla violentata. «La mia solidarietà a Grillo - aveva scritto in un commento - Non sempre noi donne siamo perfette, mi sa tanto da mi sono ubriacata in una villetta in Costa Smeralda, l’ho data a 4 ragazzi apparentemente
benestanti ed il giorno dopo me ne sono pentita...alle persone comuni questo tipo di violenza non succede». Quando è stato reso noto, si è scatenata la bufera. Ieri le scuse «a tutte le donne per il linguaggio usato», ha scritto su Facebook. Boccato ha detto di essersi espressa male e che la difesa di Grillo non c’entra. «Sono uscita dal Movimento 5 Stelle nel 2017 e non li ho più votati. Mi auguro davvero - ha continuato - che quello che la ragazza ha denunciato non sia
vero, non per Grillo ma per lei. Invece è chiaro che qualcuno ha voluto usare tutto questo contro di me, perché il mio ruolo da fastidio». La consigliera Penzo del Pd nel frattempo aveva già messo nero su bianco l’intenzione di affidare al voto dell’assemblea il giudizio sull’incarico di Boccato. «Chiunque difenda la posizione di Grillo colpisce le donne e per tale motivo sono inaccettabili i commenti della presidente che, oltre a respingere, riteniamo vadano urgentemente rettificati. Chiediamo, nel ruolo di rappresentanza che ella ricopre, di chiarire in sede istituzionale e di rassegnare le sue dimissioni». Nel mirino di Penzo è finito però anche «il linguaggio offensivo, sessista e xenofobo di chiunque ricopra ruoli istituzionali». Quindi, per Penzo, anche «le espressioni volgari e denigratorie usate dalla consigliera Romina Tiozzo, rappresentante della lista civica “Chioggia è libera”». Penzo chiede le sue dimissioni. Nessun commento dal sindaco di Chioggia, Alessandro Ferro, mentre la Lega prepara una manifestazione e il capogruppo Fdi in Regione Raffaele Speranzon giudica «scandaloso il silenzio delle “anime belle” che a Roma spingono per il ddl Zan e a Chioggia eleggono quel presidente».