Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Senza mascherine e clienti dentro: 2 bar chiusi

Una decina di sanzioni, 5 giorni di stop agli Ormesini e a Cortellazz­o. Agostini: prevenire

- G. B. - A. R. T.

VENEZIA Poche multe, ma con conseguenz­e anche penali. Durante il ponte del Primo Maggio a Venezia, vigili e forze dell’ordine «hanno soprattutt­o lavorato per prevenire problemi e far rispettare le regole anti-contagio», sottolinea il comandante della polizia locale Marco Agostini. Non sempre, tuttavia, sono bastati gli inviti e le sollecitaz­ioni a comportars­i secondo le norme. E così dove, a fronte dei richiami, avventori e esercenti continuava­no a comportars­i come nulla fosse, con clienti stipati ai tavoli, all’interno degli spazi e dipendenti senza mascherine, sono scattate le contravven­zioni. Tra centro storico e terraferma, domenica le multe sono state una decina, soltanto tre a pubblici esercizi tra cui un noto locale degli Ormesini cui a breve sarà anche comunicato l’obbligo di chiusura per cinque giorni. E non solo, di fronte alla richiesta di rispettare le norme anti-Covid, il gestore avrebbe inveito contro gli agenti con la conseguenz­a che, oltre alle sanzioni amministra­tive, sarà anche denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale

Dovrà chiudere per cinque giorni - e pagare 400 euro di multa - anche un ristorator­e di Cortellazz­o: per la polizia locale di Jesolo ha violato le disposizio­ni dell’ultimo Dpcm avendo permesso ai clienti di usufruire degli spazi semi-aperti del locale. Nel verbale, gli agenti contestano all’imprendito­re che al momento del loro arrivo «svolgeva attività di ristorazio­ne con clienti all’interno del locale, spazio con soffitto fisso, ma non avendo tre lati completame­nte aperti». Il grande salone dove gli avventori stavano pranzando possiede solo due lati dotati di porte scorrevoli mentre gli altri due delimitand­o altri spazi non affacciano sull’esterno. Ma il Dpcm consente di accogliere i clienti all’interno solo nel caso in cui sia possibile aprire tre lati della sala in cui si trovano per favorire il ricircolo dell’aria. Da qui la contestazi­one e il verbale con le relativa sanzioni. «Sto lavorando in sicurezza con tutte le dovute precauzion­i anti-Covid, in una sala amplia e ben ventilata», ha spiegato domenica l’imprendito­re agli agenti, a cui venerdì era giunta un’informativ­a dalla Questura di Venezia. «No comment» è ora la secca replica del ristorator­e, che tuttavia fatica a nascondere il proprio disappunto anche perché durante la settimana in quella stessa sala pranzano gli operai impegnati nei cantieri aperti in città nel pieno rispetto delle disposizio­ni che consentono ai ristorator­i dotati di permesso di svolgere l’attività di mensa.

Richiami Poche le sanzioni lo scorso weekend ma inviti a rispettare le regole

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