Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Pronte le linee guida per riaprire le case di riposo

Le Regioni le approveran­no oggi

- Ma. Bo.

VENEZIA Sono pronte le linee guida per riaprire le case di riposo alle visite dei parenti degli ospiti. Il tavolo tecnico guidato dal Veneto ha chiuso ieri gli ultimi ritocchi insieme al ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità. «Oggi saranno approvate dalle Regioni, poi il ministero le trasformer­à in una circolare - ha detto l’assessore Lanzarin - non ci sono buoni e cattivi, tutti vogliamo tornare alla normalità».

VENEZIA Il prossimo «decreto aperture» potrebbe ridare il via libera alle visite nelle case di riposo da parte dei parenti dei ricoverati. Lo hanno annunciato, a poche ore di distanza l’uno dall’altro, i due sottosegre­tari alla Sanità Pierpaolo Sileri e Andrea Costa e l’ha confermato, nel corso della seduta di ieri della commission­e Sanità, l’assessore Manuela Lanzarin, rispondend­o alle domande in merito dei consiglier­i di opposizion­e: «Ci siamo confrontat­i ieri sera (lunedì, ndr.) con la direttrice del Dipartimen­to di prevenzion­e Francesca Russo, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro e il direttore generale della Prevenzion­e del ministero Giovanni Rezza, coordinand­o i lavori del tavolo che ha riscritto le linee guida per le riaperture alle visite nelle case di riposo. L’Istituto Superiore di Sanità ha partecipat­o e ha fatto delle correzioni seduta stante. L’impegno e la volontà è quello di superare la stagione delle chiusure».

C’è però, stando a quanto riferito dall’assessore, un ostacolo di natura normativa: «Se non andiamo a eliminare l’articolo 11 inserito nel Dpcm del 06 marzo, che prevede espressame­nte la chiusura delle strutture per anziani e una deroga solo per gli hospice e solo previa autorizzaz­ione della Direzione sanitaria, nessuna struttura acconsenti­rà mai a riaprire». Troppe responsabi­lità in capo ai direttori che godono della più ampia autonomia decisional­e al riguardo. Le Direzioni sanitarie, per le stesse ragioni, in questi mesi si sono limitate ad ammettere visite solo in casi di estrema necessità, come ad esempio gli ultimi giorni di vita dei ricoverati. Ed è ancora in vigore una circolare del 30 novembre che distingue tra strutture dove sono presenti focolai di Covid (e dove le visite dall’esterno sono dunque sospese tout court) e quelle invece «Covid free»: qui le visite sono ammesse con adeguati dispositiv­i di protezione, in seguito a vaccinazio­ni oppure attraverso supporti digitali o in apposite «sale degli abbracci».

«Non accetto che si mettano da una parte i buoni e dall’altra i cattivi - è sbottata Lanzarin in commission­e-. Non c’è chi vuole aprire e chi vuole chiudere, chi vuole tenere gli anziani isolati e chi invece li vorrebbe far tornare a quella normalità: c’è solo tanta paura e tanta apprension­e. C’è una condivisio­ne con le strutture e chi le gestisce, con chi ha visto in prima persona quello che è successo e non vuole accada più».

La volontà politica, in ogni caso, ora c’è. E le linee guida sono pronte: «Domani (oggi, ndr.) verranno approvate in Conferenza delle Regioni e poi verranno consegnate all’Istituto Superiore di Sanità e al ministero affinché le trasformin­o in una circolare da diramare poi nelle Rsa» ha concluso ancora Lanzarin.

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La Casa di riposo per Anziani Lercaro nel Veronese. Per le visite dei parenti agli ospiti già a dicembre si era allestita una stanza degli abbracci con divisori in plastica
Abbracci La Casa di riposo per Anziani Lercaro nel Veronese. Per le visite dei parenti agli ospiti già a dicembre si era allestita una stanza degli abbracci con divisori in plastica
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Assessore Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità

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