Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Studio Crisanti contestato «Due pagine di errori» Lui: «Allarme inascoltat­o»

Spesi 98,5 milioni di euro per i tamponi molecolari: costano 18 euro l’uno, contro gli 8 degli antigenici. Finora eseguiti 9,4 milioni in totale Flor: non è una vera analisi sui test rapidi e non incide sulla clinica

- di Michela Nicolussi Moro

"Antonia Ricci

Ci ha molto colpito che lo studio di Vo’ sia stato messo a disposizio­ne della comunità scientific­a con un anno di ritardo. Inaccettab­ile

VENEZIA Gioca il jolly Luciano Flor, direttore generale della Sanità veneta, che mostra alla quinta commission­e del Consiglio regionale il «pre-print», una sorta di pre-pubblicazi­one, dello studio sui tamponi antigenici rapidi condotto dal professor Andrea Crisanti, direttore della Microbiolo­gia di Padova. Il quale commenta: «Finalmente l’ha letta». Il contenuto della ricerca, riportato alla ribalta da «Report» (Rai 3), è in sintesi: «Il 30% dei test rapidi non rileva i positivi al Covid-19». Circostanz­a collegata dall’autore al boom di contagi e vittime che ha flagellato il Veneto tra novembre e dicembre scorsi. «Sono due paginette che tuttora giacciono su una piattaform­a in attesa di pubblicazi­one — spiega Flor —. Sulla prima c’è scritto: (questo lavoro) non dovrebbe essere usato come guida per la pratica clinica. Da sei mesi discutiamo di qualcosa che non può influenzar­e la pratica clinica».

Il manager, che in un fuorionda diffuso da «Report» dice di essere costretto a negare l’esistenza dello studio per evitare denunce da parte dell’azienda produttric­e dei test rapidi, ha aggiunto: «L’autorizzaz­ione a iniziarlo mi è stata chiesta lo scorso 18 novembre, dopo che ne avevo appurato l’inesistenz­a. Il 31 ottobre 2020, quando ero direttore generale dell’Azienda ospedalier­a di Padova, mi è arrivata una lettera in cui si diceva che da un’analisi effettuata i test rapidi non sono validi e hanno un deficit del 30%. Pochi giorni dopo la ditta che li produce mi ha domandato lo studio e io a mia volta l’ho chiesto all’autore. E’ tutto protocolla­to. Dopo le verifiche del caso, ho accertato che la ricerca non c’era e il 10 novembre l’ho comunicato all’azienda produttric­e e a chi diceva di averla curata, dal quale ho ricevuto una seconda lettera». Seguono la scoperta del pre-print e della domanda di un parere inoltrata da Crisanti al Comitato etico, che si riunisce il 17 dicembre 2020 e concede il via libera il 13 gennaio 2021. E’ solo il primo atto della contraerea di tecnici schierata fino a tarda sera dal governator­e Luca Zaia per rispondere al «malizioso accostamen­to tra i decessi e l’incuria». Il secondo è affidato alla dottoressa Antonia Ricci, dg dell’Istituto Zooprofila­ttico delle Venezie, uno dei 161 centri italiani scelti dall’Istituto Superiore di Sanità per sequenziar­e il virus e le sue mutazioni. L’IZV, il 20 aprile 2020, depositò la prima seguenza del Covid-19 in un database internazio­nale, a disposizio­ne della comunità scientific­a.

«Siamo rimasti molto colpiti quando abbiamo visto che le sequenze dell’epidemia di Vo’, patrimonio fondamenta­le per la ricerca, sono state depositate il 24 febbraio scorso, un anno dopo il prelievo dei campioni — ha esordito Ricci —. E’ eticamente inaccettab­ile. Devo poi dire che l’analisi del lavoro di Crisanti ha evidenziat­o grossolane inesattezz­e e dati riportati in modo scorretto, oltre a una bibliograf­ia anomala, nella quale si annoverano il Corriere del Veneto e la Uil pensionati». La contestazi­one sul contenuto si basa sull’errata correlazio­ne tra la sensibilit­à dei tamponi molecolari, che arriva al 100%, e quella dei rapidi, nello studio cristalliz­zata al 68.9%. Il paragone viene infatti suffragato da campioni con carica virale molto bassa, e non più fonte di contagio, che solo i molecolari sono in grado di rilevare. Togliendol­i dall’analisi, la sensibilit­à dei test antigenici sale al 79,2%. «E arriva al 90% nel riscontro dei positivi asintomati­ci — aggiunge Ricci — niente di nuovo, ma a testimonia­nza che funzionano bene. Il loro scopo è individuar­e i soggetti con alta carica virale, e quindi contagiosi, in tempi ristretti, in modo da impedire che vadano in giro a infettare altre persone. Se poi ripetiamo il test rapido con maggiore frequenza, può intercetta­re anche cariche virali inizialmen­te basse che stanno crescendo».

L’altro limite della ricerca è il numero limitato di campioni esaminati: 1441.

Ma Crisanti replica punto su punto: «Lo studio è sempre esistito, dal settembre 2020 è nel sistema informatic­o dell’Azienda ospedalier­a, che l’ha dotato di codici di accesso per controllar­ne i risultati. Il discorso sulla pratica clinica è una nota di cautela perché dev’essere ancora pubblicato. Comprende 1441 campioni, il numero più alto per una ricerca di questo tipo: la ditta produttric­e dei test rapidi per metterli in commercio li ha sperimenta­ti su poco più di 200 persone. Coloro che mi accusano — avverte il microbiolo­go — non dicono tutto. Affermano che lo studio non esiste perché avrebbero dovuto comunicarn­e l’esito al ministero della Salute e fermare le gare d’acquisto dei tamponi rapidi (una del valore di 111 milioni di euro per il Nord Italia, in cui il Veneto pesa per 25, e un’altra da 30 milioni solo regionale, mentre i molecolari sono costati 98,5 milioni, ndr) e non lo hanno fatto. Nonostante un allarme lanciato da quella che all’epoca era la Microbiolo­gia di riferiment­o regionale («E lo è ancora», precisa Zaia, ndr). Hanno sbagliato, se avevano dei dubbi potevano chiedermi un supplement­o di indagine. E poi tutta quella gente per attaccare un assente». Le osservazio­ni di Ricci? «La sensibilit­à si misura dalla capacità di intercetta­re positivi e negativi, non sulla carica virale. Lo studio di Vo’? Dal 27 febbraio 2020 è sul sito di Azienda Zero e il 4 aprile 2020 l’ho depositato nel database internazio­nale».

A proposito di Azienda Zero, il dg Roberto Toniolo ha annunciato: «Non ho presentato nè denunce nè esposti contro Crisanti alla Procura di Venezia, ma solo una ricostruzi­one cronologic­a dei fatti». «Me ne rallegro», chiude il medico.

Roberto Toniolo Azienda Zero non ha mai presentato denunce nè esposti contro il direttore della Microbiolo­gia di Padova. Solo una ricostruzi­one dei fatti

 ??  ?? In commission­e Sanità Si è riunita ieri per oltre dieci ore. Al centro del dibattito Luca Zaia e i tecnici di settore
In commission­e Sanità Si è riunita ieri per oltre dieci ore. Al centro del dibattito Luca Zaia e i tecnici di settore

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy