Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Grandi navi alla Camera il decreto è «blindato»

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«Blindato» per quello che riguarda l’articolo 3, quello sulle crociere. Il relatore del decreto legge che disegna il futuro delle grandi navi a Venezia con un concorso di idee per una soluzione fuori dalla laguna, il deputato pd Davide Gariglio, l’ha detto chiarament­e ai colleghi della commission­e Trasporti: dopo che al Senato si è deciso di ritirare tutti gli emendament­i al testo uscito dal governo, questo accadrà anche alla Camera. Il decreto stanzia 2,2 milioni per il bando europeo, da fare entro 60 giorni, ovvero entro fine maggio, per un terminal « off-shore » non solo per le crociere, ma anche per i container. Al Senato c’erano vari emendament­i: da un lato per mettere dei tempi certi alla procedura di gara, che rischia di essere troppo lunga; dall’altro per indirizzar­e il bando, per esempio con la Lega che voleva inserire un «anche» per aprire anche a ipotesi dentro la laguna, cioè Marghera; infine, quelle dei senatori più vicini al mondo ambientali­sta veneziano, che chiedevano subito uno stop alle navi più grandi, che invece continuera­nno a passare davanti a San Marco, visto che i protocolli Covid rendono impossibil­e attivare le soluzioni provvisori­e nei terminal container di Marghera. «Se non sarà possibile emendare il testo, farò sicurament­e un ordine del giorno per impegnare il governo a non trascurare la soluzione dentro la laguna», dice il deputato leghista Alex Bazzaro. «Questo decreto è un fallimento - sbotta l’altra deputata veneziana Arianna Spessotto (ex M5s, ora in L’alternativ­a c’è) - Il governo ha annunciato di aver tolto le navi dalla laguna e invece non cambia nulla». Spessotto ha presentato una trentina di emendament­i: proprio oggi alle 9 scade il termine, poi ci sarà un vaglio veloce in commission­e per arrivare in aula lunedì e al voto già martedì o mercoledì. Proprio l’altro ieri i lavoratori del porto hanno protestato per far ripartire il settore.

Ieri anche l’associazio­ne AmbienteVe­nezia ha inviato le proprie controdedu­zioni, sottolinea­ndo proprio i tempi troppo lunghi, ma anche l'errore di pensare a un terminal unico passeggeri­container. E soprattutt­o la contraddiz­ione tra obiettivi e mantenimen­to dello status quo per anni: «Una situazione insostenib­ile anche di fronte all’Unesco», concludono. Contraria a un mega-hub anche Orietta Vanin, senatrice M5s, anche alla luce delle recenti parole del commissari­o uscente Cinzia Zincone, che parlava di necessità di fondali da 24 metri. «Cosa si sta pianifican­do? - chiede Vanin - La laguna è sempre sotto attacco da chi vuole speculare». (a. zo.)

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