Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Vaccini al supermercato il pressing delle aziende per proteggere i dipendenti
Lidl sceglie il negozio, accordo di Veritas con villa Salus
VENEZIA Le imprese premono per entrare nella campagna vaccinale: c’è chi scrive all’Usl 3 per stringere i tempi, chi mette a disposizione le sue sedi per la somministrazione delle dosi, chi raccoglie le adesioni dei dipendenti. Dopo gli appelli delle categorie che operano nel turismo e la disponibilità ribadita da Fincantieri – il Gruppo ha fatto un’indagine tra i suoi dipendenti e l’80 per cento si è detto pronto a vaccinarsi – si moltiplicano le aziende in pressing per far vaccinare i lavoratori. In testa ci sono le partecipate. « Abbiamo scritto all’Usl 3 dando la nostra disponibilità ad entrare al più presto nella campagna vaccinale – fa sapere Actv – sarebbe fondamentale perché si metterebbero in sicurezza lavoratori dei servizi essenziali che operano a stretto contatto con il pubblico». Le stesse motivazioni muovono Veritas: all’inizio della campagna alcuni degli operatori dell’azienda erano stati vaccinati nell’Usl 4 ma poi le operazioni erano state interrotte a causa della revisione delle categorie prioritarie. «Abbiamo aperto un canale dove i nostri dipendenti possono manifestare la loro intenzione di vaccinarsi e molti l’hanno già fatto – precisa Veritas - E’ poi in fase di definizione un accordo con Villa Sagoverno lus che, quando partirà la campagna, diventerà il nostro hub vaccinale. Auspichiamo che si possa partire al più presto in modo da mettere in sicurezza tutti i nostri dipendenti».
Anche le imprese private mordono il freno e c’è già chi si sta organizzando per farsi trovare pronto non appena il
darà il via libera alle vaccinazioni aziendali. La San Benedetto, per esempio, ha già comunicato a Confindustria di essere pronta a mettere a disposizione la sua sede di Scorzè come centro vaccinale. Anche la catena di supermercati Lidl si sta muovendo. Come in tutta Italia, anche in Veneto sarebbe pronta ad aprire i suoi supermercati e le sue strutture per vaccinare i propri collaboratori. La catena starebbe già selezionando quali centri del Veneziano sarebbero i più idonei ad ospitare la campagna.
Le imprese, per ora, dovranno però attendere perché le aziende sanitarie sono concentrate sulle categorie dei fragili, disabili, 70enni e 60enni. L’Usl 3, per ora, tra vaccinati e prenotati ha raggiunto il 70,4 per cento dei 70enni e il 64,6 per cento dei 60enni, fascia che sta rispondendo alla chiamata al di sotto delle attese (diverse finestre vaccinali continuano a rimanere vuote). «Invito tutti i 60enni a prenotarsi il vaccino che ricordo salva la vita – ribadisce Giovanni Leoni, presidente dell’Ordine dei medici – è incredibile che ci sia una larga fetta che ancora aspetta. A oggi, con le fasce più anziane protette dal vaccino, l’età media nelle terapie intensive e sub-intensive si è abbassata e la fascia dei 60enni è quella più rappresentata». L’appello arriva anche dall’Usl 3 che ricorda che sul suo sito è possibile prenotare il vaccino anche dal proprio medico di base. «L’Azienda e i medici di famiglia stanno procedendo alla vaccinazione delle stesse fasce d’età: over 60 e over 70 - precisa Stefano Vianello, direttore del distretto di Chioggia e referente della Serenissima per i medici di medicina generale - Oltre un terzo dei nostri medici ha già aderito al sistema di prenotazione online e il numero sta salendo». Mentre il virus circola – ieri ci sono stati 112 nuovi casi e 4 decessi - gli ospedali procedono con la ripresa dell’attività ordinaria e con il recupero delle prestazioni saltate a causa dell’emergenza. In 10 giorni l’Usl 4 è riuscita a recuperare tutte le oltre 1.200 prestazioni arretrate.