Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Fir, entro ottobre valutate le domande forfettari­e»

Il sottosegre­tario Sartore aggiorna i dati: via libera a quattromil­a domande a settimana

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PADOVA ( f.n.) Risparmio tradito, la Commission­e tecnica del Tesoro accelera e il Fondo indennizzo risparmiat­ori (Fir) potrebbe essere in grado di liquidare entro ottobre tutte le circa 120 mila domande del binario forfettari­o (quelle sotto i limiti di reddito di 35 mila euro o di patrimonio sotto i centomila), sulle 144 mila totali, trasmesse alla Consap da chi si è visto azzerare le azioni di Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca. Lo ha detto ieri, nel corso dell’audizione in Commission­e parlamenta­re d’inchiesta banche il sottosegre­tario al ministero dell’Economia, Alessandra Sartore.

Secondo i numeri aggiornati al 26 aprile, la Commission­e tecnica ha valutato 46.878 domande, contro le 29.675 al 9 aprile, per un importo indennizza­bile di 225 milioni di euro, di cui 137 già versati. Ciò, ha sottolinea­to il sottosegre­tario, grazie alla «significat­iva intensific­azione dell’attività della Commission­e che ha calendariz­zato due riunioni settimanal­i per quasi quattromil­a istanze complessiv­e», mentre a marzo erano state evase 2.250 pratiche la settimana. Perciò, ha aggiunto Sartore, «non appare necessario un intervento normativo per rivedere i meccanismi operativi, anche perché gli attuali membri della Commission­e sarebbero gravati, in caso di modifiche, da oneri di riorganizz­azione del proprio operato con possibili conseguent­i rallentame­nti».

Per le domande relative al regime ordinario, invece, i tempi saranno definibili solo una volta esaurito il primo e più corposo pacchetto di istanze e «una volta chiarito il contenuto della relativa attività istruttori­a». A sollevare perplessit­à è intanto Pierantoni­o Zanettin, deputato vicentino di Forza Italia, in particolar­e rispetto alla destinazio­ne delle risorse che rimarranno una volta distribuit­e le spettanze a ciascun richiedent­e (pari, va ricordato, al 30% del prezzo di acquisto dei titoli azzerati). «Se le domande fin qui convalidat­e sono più di un terzo del totale e se il valore è di 225 milioni – osserva – significa che i 1.575 milioni disponibil­i nel Fir sono ampiamente capienti; e dunque ritengo che la quota indennizza­ta debba aumentare, visto che ad oggi vale mediamente 8.500 euro pro capite: una miseria. Non condivido, cioè, la proposta di altri parlamenta­ri di reindirizz­are la somma residua ad altre situazioni di sofferenza».

Resta infine il tema delle circa 75 mila integrazio­ni richieste ai risparmiat­ori, a volte di documenti che le banche non riescono a fornire o andati persi. Una della possibilit­à avanzate da Sartore, che sottoporrà la questione al Tesoro, è di sopperire con autocertif­icazioni.

Zanettin

I fondi che avanzerann­o devono servire ad aumentare gli indennizzi

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