Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

De Lucchi, «stazioni» al Padiglione Venezia

L’architetto presenta il progetto: «Un futuro possibile»

- Camilla Gargioni

«Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito». È attraverso una citazione dal Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry che l’architetto Michele De Lucchi riassume il suo progetto per il Padiglione Venezia alla Biennale di Architettu­ra (22 maggio-21 novembre), curato da Giovanna Zabotti. Il tema «How will we live together?» è stato interpreta­to dall’architetto e designer ferrarese, già art director di Olivetti e «padre» della mitica lampada Tolomeo di Artemide, come la necessità di reimparare a «sapere come usare il sapere». Da qui, la creazione delle «education station» che popolerann­o il padiglione e che raccontera­nno l’evoluzione della civiltà, rendendone partecipe lo spettatore: dall’architettu­ra tradiziona­le del nucleo familiare agricolo, al villaggio che evolve in città fino al confronto con le tecnologie. «Come architetti, progettiam­o un’immagine di spazio, di ambiente, che non dovrà più essere distopica perché non serve a nessuno. Dobbiamo creare immagini che servano a stimolarci verso un futuro migliore – sottolinea

De Lucchi –. Poi, quello che abbiamo imparato a scuola non serve più in quella maniera in cui lo abbiamo imparato. Imparare a usare il sapere significa confrontar­si tra generazion­i per creare un futuro migliore che sia possibile». E nella falegnamer­ia della Fenice sulla Giudecca si stanno realizzand­o i tetti delle education station: il legno è un elemento fondamenta­le nella «poetica» di De Lucchi, che lavora lui stesso nel «chioso», il suo studio-laboratori­o ad Angera, in provincia di Varese. Il padiglione ospiterà anche una stanza dedicata all’«economia della bellezza» a cura del giornalist­a Emilio Casalini, dove installazi­oni di vetro create dalle sorelle Marina e Susanna Sent faranno da cornice a uno studio di banca Ifis sul valore della bellezza. «Padiglione Venezia e Padiglione Italia saranno uniti in un’unica guida virtuale innovativa, che aiuterà nel percorso il visitatore» specifica la curatrice Zabotti. Nell’ultima stanza, gli otto giovani artisti vincitori del concorso «Artefici del nostro tempo». «Diamo spazio ai giovani», conclude il sindaco Luigi Brugnaro.

 ??  ?? Da Angera Michele De Lucchi ha presentato il suo progetto per il padiglione Venezia della Biennale Architettu­ra
Da Angera Michele De Lucchi ha presentato il suo progetto per il padiglione Venezia della Biennale Architettu­ra

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy