Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Green pass, albergatori contrari: frena il turismo
Green pass, albergatori scettici: « Frena il turismo», solo Confturismo plaude. Ma intanto le prenotazioni stentano a decollare.
VENEZIA Ottimismo e perplessità. Le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi fanno oscillare l’umore degli albergatori veneti fra questi due estremi. Il sorriso portato dall’invito del premier ai turisti stranieri a prenotare le vacanze in Italia viene di colpo cancellato dai nebulosi confini del certificato verde e poi green pass.
«Purtroppo si continuano a dare informazioni che finiscono per diventare un forte freno per chi vorrebbe fare vacanza», commenta Alberto Maschio, presidente dell’Associazione Jesolana albergatori e coordinatore di Federalberghi spiagge venete. «Il problema è più di comunicazione che di sostanza – continua -. Per spostarsi serve essere vaccinati, oppure avere avuto il Covid-19 negli ultimi sei mesi o, ancora, avere effettuato un tampone nelle ultime 48 ore antecedenti il viaggio? Bene, si dica semplicemente che serve questo. L’idea del pass, dell’avere una sorta di passaporto, di via libera per andare in vacanza, rappresenta un ostacolo psicologico per i turisti».
Parole pienamente condivise da chi, proprio sugli stranieri, tedeschi in particolare, costruisce ogni anno la fetta maggiore di fatturato. «Se da un lato le parole di Draghi possono avere un effetto benefico, così come l’annuncio del coprifuoco aveva determinato cancellazioni, dall’altro è evidente che su certificato verde e green pass vi sia ancora confusione come confermano le chiamate che riceviamo», sostiene il presidente dell’Associazione albergatori di Bibione Silvio Scolaro. «Ci sono anche connazionali pronti a spostarsi che telefonano per sapere se devono avere un certificato per farlo nonostante provengano da zone gialle come la Lombardia – riprende -. A questo punto era più semplice sottolineare che per viaggiare bisogna rispettare uno dei tre requisiti».
Ma gli stessi dubbi gelano chi opera in montagna. «Bene la presa di coscienza sul fatto che il settore turistico è il più colpito, però sul pass ho qualche perplessità – afferma
Roberta Alverà, presidente Associazione albergatori Cortina -. Ci saranno Stati precisi che mandano in giro i loro cittadini con un documento regolare ma per altri non sarà così. Mi chiedo, allora, chi sarà a verificare».
Un chiarimento, intanto, è arrivato nel tardo pomeriggio dal ministro Massimo Garavaglia il quale ha annunciato che «il lasciapassare vale per tutti, anche e soprattutto per i turisti extra Ue». Un messaggio cui plaude il presidente di Confturismo Veneto Marco Michielli: « Bene la precisazione – dice -. È chiaro che consentire gli spostamenti liberi sarebbe stata altra cosa, ma avendo l’Unione europea annunciato l’arrivo del green pass per la metà di giugno ritengo che l’intervento del governo italiano sia un buon compromesso. Ora l’importante è che gli step per ottenere e accettare il certificato siano rapidi e snelli».
Date e notizie certe, però, gli albergatori chiedono anche rispetto al coprifuoco, che come sottolinea Scolaro «sta bloccando le prenotazioni soprattutto dei più giovani», e le regole per le altre strutture del comparto. «Forse la montagna ripartirà dopo il 10 giugno, se da quel giorno o dal 12 ripartono gli impianti di risalita – riprende Alverà -. Ma poi c’è il problema dei ristoranti. Qui abbiamo 3 gradi la sera, dove mandiamo i nostri ospiti?».
E così le prenotazioni vanno ancora a rilento. «Se le parole di Draghi avranno un effetto lo vedremo tra qualche giorno – commenta Maschio -. Al momento registriamo una timida ripresa, ma non ci illudiamo». A Bibione, intanto, qualcosa sembra muoversi nella giusta direzione. «Da alcuni giorni abbiamo registrato un’impennata – sottolinea Scolaro -, ma è precedente all’intervento di Draghi e coincide piuttosto con quello che ha detto Ursula von der Leyen, che ha invitato gli Stati a promuovere il movimento delle persone, quindi anche per turismo e vacanza».
A Cortina e dintorni, invece, tut to ancora fermo. «Qualche prenotazione c’è ma si tratta dei clienti abituali che confermano per agosto, seppure con la possibilità di cancellazione gratuita e tra mille ma e mille se – conclude Alverà -. Non c’è, insomma, quel blocco di prenotazioni che negli anni scorsi di questo periodo avevamo già nel cassetto».