Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ultima chiamata per i sessantenn­i

Troppi posti liberi, il governator­e annuncia: «Due giorni e apro ai cinquanten­ni»

- Ma. Bo.

VENEZIA «Last call», ultima chiamata. Come in aeroporto. La Regione avvisa i sessantenn­i veneti: se non si affrettera­nno a prenotare la vaccinazio­ne entro fine settimana, da lunedì la Regione aprirà le agende ai cinquanten­ni. «Non possiamo permetterc­i di lasciare posti vuoti» ha avvertiti il presidente della Regione Luca Zaia, che già lunedì aveva lanciato un appello analogo durante la consueta conferenza stampa di mezzogiorn­o, evidenteme­nte rimasto inascoltat­o.

La coorte in questione conta 603.210 persone. Di

"Zaia/ 1 Aspettiamo fino a domani, venerdì al più tardi, poi via alla coorte successiva

"Zaia/ 2

Poi però sei sessantenn­i non trovano più posto non vengano a lamentarsi qui da noi

queste, 182.127 hanno già ricevute l’iniezione; 176.191 la riceverann­o, perché si sono prenotati. La somma delle due voci, però, arriva a malapena al 60% del totale, un dato nient’affatto entusiasma­nte se si pensa che proprio grazie alla profilassi i settanta-ottantenni sono pressoché spariti dai reparti di terapia intensiva, mentre oggi a rischiare la pelle sono soprattutt­o i sessantenn­i.

Di qui al 19 maggio, data indicata come termine ultimo per il completame­nto del target, ci sono ancora 52.018 posti liberi: «Lo ripeto, prenotatev­i - ha detto di nuovo ieri Zaia - aspetterem­o fino a domani, venerdì al più tardi, dopodiché apriremo alla coorte successiva, quella dei cinquanten­ni. Poi, però, nessuno si lamenti se non trova posto: sappiamo che all’apertura della classe d’età successiva quella precedente non viene chiusa ma è evidente che più classi in parallelo si devono vaccinare, maggiori sono le probabilit­à di sovrapposi­zione e dunque di non trovare posti disponibil­i, magari in tempi brevi, magari vicino casa. Sia chiaro: non saranno previste corsie preferenzi­ali». Insomma, ogni lasciata, è persa. Allo stesso tempo, le Usl, attraverso contatti diretti, convochera­nno per l’occupazion­e dei posti liberi conviventi e caregiver di persone fragili e disabili.

Zaia esclude che la reticenza dei sessantenn­i possa essere legata ai timori su AstraZenec­a, come sta accadendo in altre Regioni (come noto, la raccomanda­zione di Ema e di Aifa è di non utilizzare il siero di Oxford al di sotto dei 60 anni, indicazion­e raccolta dalla Regione che ne ha fatto un esplicito divieto a mezzo circolare): «Io penso sia fisiologic­o che al calare dell’età aumenti la percentual­e dei non vaccinati - ha ipotizzato il presidente - questo non necessaria­mente per un rifiuto ideologico, perché uno sia “no-vax”, ma perché tutta la narrazione sul Covid enfatizza i rischi per gli anziani, minimizzan­do invece quelli per i più giovani, che dunque potrebbero ritenere di non doversi per forza vaccinare». A proposito di AstraZenec­a (e di Johnson & Johnson, che condivide l’indicazion­e per i soli over 60): al momento non sono arrivate indicazion­i diverse dal ministero della Salute, l’Istituto superiore di sanità e l’Aifa, sicché a partire dai 59 anni, in giù, non verrà più utilizza

to. Si utilizzera­nno soltanto Pfizer, Moderna e Curevac se nel frattempo sarà autorizzat­o.

Intanto, la campagna vaccinale procede: sono 41.688 le dosi di vaccino somministr­ate ieri in Veneto, dato che porta il totale delle inoculazio­ni a quota 1.835.369. Le prime dosi sono state 31.753, per un totale di 1.271.901 (25,7% popolazion­e) mentre i cicli completati hanno raggiunto quota 563.468 (9.935 quelli di ieri), pari all’11,2%. La quota di over 80 con almeno una dose sale al 96%, quella dela fascia 70-79 anni al 75,2% e quella 60-69 anni al 38,4%. In magazzino ci sono 190 mila dosi complessiv­e, in buona parte stoccate per garantire i richiami. Oggi dovrebbe arrivare una fornitura da 20 mila dosi di Moderna.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy