Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Opa e dilisting Sicit dalla svizzera Syngenta un’offerta alternativa a quella di Neuberger
VICENZA (G.F.) C’è una novità rumorosa, giunta ieri a mercati chiusi, nelle manovre in corso per il delisting della vicentina Sicit. Il gruppo svizzero dei prodotti per l’agricoltura Syngenta ha avanzato un prezzo per l’acquisto delle azioni superiore a quello proposto con un’Offerta pubblica il 16 aprile scorso dal fondo statunitense Neuberger Berman Group (Nb) che, attraverso la finanziaria lussemburghese Nb Renaissance Partners, partecipa a Sicit stessa. Ne ha dato informazione il Consiglio di amministrazione di Sicit precisando che gli aspiranti compratori pagherebbero 17,30 euro per azione, contro i 16 dell’Opa di Nb, valore che non sarebbe peraltro ridotto per effetto dello stacco del dividendo (0,55 euro per azione). L’offerta, che ha natura non vincolante, è subordinata ad una due diligence ed ai risultati di una visita di delegati di Syngenta agli impianti di Arzignano.
Dato che nel capitale della società c’è una quota di controllo del 43,4% detenuta da Intesa Holding, Syngenta si spinge a offrire una patnership industriale rivolta agli stakeholder della Società e, in particolare, a Intesa Holding», dichiarandosi pronta a sottoscrivere con Intesa stessa «un patto parasociale per condividere la governance» nel caso decidesse di rimanere fra gli investitori, indicando infine questa condizione come «elemento imprescindibile per il successo dell’operazione». Ancora, il gruppo svizzero chiede di poter discutere di «accordi commerciali di lungo termine con la Sicit per la prestazione di servizi e di raccolta e lavorazione degli scarti a favore degli stakeholder di Intesa Holding.