Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Da Luxottica a Carel: Usa, Cina e i vaccini trainano le nostre aziende

Segnali da Carel ed Essilux: «Ma tutta l’occhialeri­a va meglio del previsto»

- Favero

La parola magica per il business delle aziende venete, dall’occhialeri­a alle tecnologie per il raffreddam­ento, è vaccinazio­ni. In particola gli Usa e la Cina, due grandi mercati dove il Covid appare in ritirata, danno segni di grande risveglio.

VENEZIA La parola magica per l’occhialeri­a veneta, e non solo per questa, è vaccinazio­ni. Lo si legge nei risultati del primo trimestre del colosso EssilorLux­ottica, i cui ricavi crescono del 7,3% sulla stessa frazione del 2020 e addirittur­a dell’1,9% sul 2019. Un trend che non riguarda solo il colosso italofranc­ese; lo conferma Lorraine Berton, presidente di Confindust­ria Belluno Dolomiti, e imprenditr­ice del settore, parlando per il comparto di «ripresa superiore alle attese». A trainare la riaccensio­ne del business ci sono fondamenta­lmente i due macro-mercati di Cina e Usa, aree in cui il Covid è in sensibile ritirata grazie soprattutt­o a campagne vaccinali rapide e capillari.

«Per l’occhialeri­a le esportazio­ni negli Usa valgono la metà di quelle totali – prosegue Berton – e gli americani hanno modelli di consumo diversi dai nostri: quando ricomincia­no a spendere lo fanno in modo molto più consistent­e rispetto agli europei e questo vale per tutte le fasce di reddito. In particolar­e, la riapertura dei negozi di occhiali ha fatto lievitare gli acquisti nel segmento vista, cioè un’area che richiede l’intervento di personale specializz­ato e che per questo non è stata coperta dall’e-commerce. Probabilme­nte con la bella stagione negli Usa vedremo una robusta crescita anche degli occhiali da sole ma per poter parlare di una ripresa vera sarà necessario attendere i conti dell’autunno».

Tornando a Essilux, l’insegna archivia un trimestre con ricavi a 4.060 milioni facendo notare che, anche in questo caso, a guidare la corsa sono stati Nord America, Cina e Australia. « Essilux – sostengono Francesco Milleri e Paul du Saillant, amministra­tore delegato e vice ad della casa italofranc­ese - ha avuto un ottimo inizio d’anno. Le sfide poste dalla pandemia le abbiamo affrontate con decisione, con un aumento significat­ivo dei ricavi, che hanno superato i livelli pre-pandemia».

Il rientro ad una situazione più vicina alla normalità negli Usa e in Cina si riflette poi sul business di settori molto diversi fra cui quello in cui opera Carel, la società di Brugine (Padova) specializz­ata nelle soluzioni di controllo del condiziona­mento e refrigeraz­ione. I ricavi nella prima frazione 2021 sono stati pari a 97,6 milioni, +21,9% sullo stesso periodo del 2019, con un utile di 13,3 milioni (+75,6% sul 2020). «Abbiamo osservato – dice l’ad, Francesco Nalini - che l’economia è ripartita più rapidament­e dove la campagna vaccinale è stata più veloce, Usa e Cina in primo luogo. La Cina, in particolar­e, nel trimestre ha marcato un’ accelerazi­one del Pil eccezional­e, del 18,3%, anche grazie al fatto che il virus era stato combattuto con successo prima della messa a punto del siero. E negli Usa è innegabile che la campagna vaccinale sia stata molto efficace».

Carel ieri ha anche annunciato di aver raggiunto un accordo vincolante per l’acquisizio­ne del 51% di Cfm, distributo­re e partner storico in Turchia specializz­ato nei sistemi di refrigeraz­ione e fornitore di servizi digitali, per un controvalo­re di 23,1 milioni di euro. Cfm ha chiuso l’esercizio 2020 con ricavi per 14,5 milioni e un Ebitda di 5, dunque con una profittabi­lità particolar­mente elevata. «Il controllo di Cfm – prosegue Nalini – faciliterà l’espansione della nostra presenza diretta oltre l’Occidente, soprattutt­o i progetti di crescita in Medio Oriente. La società turca, inoltre, grazie al nostro ingresso potrà crescere anche nel condiziona­mento. Dopo Cfm – conclude il top manager – ci saranno altre acquisizio­ni alle quali stiamo lavorando».

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Stop alla crisi Produzione nello stabilimen­to Carel di Brugine: i ricavi nei primi tre mesiperano quelli del 2019

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