Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il Cvn ai creditori: paghiamo un terzo Crociere, il decreto passa senza novità

Lettera alle imprese per ristruttur­are il debito

- Alberto Zorzi

VENEZIA Una sorta di «concordato», ma fuori dalle aule di tribunale, con il pagamento di circa un terzo dei debiti. In attesa che il Cipe nei prossimi giorni (forse il 15) sblocchi i famosi 538 milioni degli interessi risparmiat­i sui mutui e che i lavori del Mose ripartano, consentend­o così anche al Consorzio Venezia Nuova di rifiatare un po’, è questa una delle ipotesi a cui sta lavorando il commissari­o liquidator­e Massimo Miani. Nei giorni scorsi imprese, consulenti e collaudato­ri hanno ricevuto una lettera firmata dall’avvocato Stefano Ambrosini, consulente del Cvn, in cui si dice che per ristruttur­are il debito e garantire il miglior soddisfaci­mento dei creditori, nei prossimi giorni ci sarà un incontro per fare il punto sul dare-avere: da un lato i crediti reclamati soprattutt­o dalle aziende, che sono circa 70 milioni (20 le consorziat­e, 50 le altre, in primis gli impiantist­i), dall’altro i contro-crediti del Consorzio, che nei giorni scorsi aveva chiesto proprio ai «soci» di ripianare il «rosso» di 59 milioni. La frase chiave è però quella successiva: «Prospettia­mo fin d’ora un’ipotesi di soddisfaci­mento del vostro credito nella misura indicativa del 30 per cento, da concretizz­arsi entro 18 mesi dall’omologazio­ne dell’accordo». Ipotesi che ha preoccupat­o le imprese, molte delle quali rischiano di saltare se dovessero perdere oltre due terzi dei soldi che avanzano.

Intanto prosegue il cammino alla Camera del decreto legge sulle grandi navi, che prevede un concorso di idee per trovare delle soluzioni definitive fuori dalla laguna. Il testo, come previsto, è passato senza ritocchi, dopo essere stato «blindato» dal governo, e dovrebbe arrivare al vaglio dell’aula già lunedì, per essere approvato tra martedì e mercoledì. A dare il via è stata la commission­e Trasporti di Montecitor­io, dopo aver ricevuto i vari pareri delle altre commission­i. In particolar­e quella Ambiente, in cui era relatore Nicola Pellicani, ha chiesto di affrontare al più presto il «dossier Venezia», tema caro al deputato dem: turismo, bonifiche, porto offshore e anche la ripresa di quel centro sui cambiament­i climatici che si era arenato dopo che la legge di bilancio del 2019 aveva stanziato anche mezzo milione di euro per la sua partenza. Sulla stessa linea anche la Lega, che con i deputati veneziani Alex Bazzaro, Giorgia Andreuzza, Ketty Fogliani e Sergio Vallotto ha rilanciato la loro proposta di nuova legge speciale. «Riteniamo che quello delle grandi navi sia solo un punto di partenza e auspichiam­o in tempi celeri l’apertura di una discussion­e molto più ampia su Venezia, con un intervento struttural­e e risorse certe».

Stando sul tema delle grandi navi, Bazzaro ha poi annunciato che lunedì in aula presenterà un ordine del giorno per chiedere che il concorso di idee riguardi non solo ipotesi fuori laguna, ma anche interne, a partire da Marghera. In realtà il governo aveva stabilito che nella fase transitori­a venissero usati i terminal container di Marghera, ma i protocolli Covid lo rendono quasi impossibil­i. E così quando dal 5 giugno torneranno le navi, ripartiran­no dal tracciato contestato, quello che passa davanti a San Marco. «Un paradosso», protestano gli ambientali­sti.

Dossier Venezia Pd e Lega: dopo le navi discussion­e più ampia

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In bacino San Marco Le navi da crociera continuera­nno a passare qui

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