Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il Cvn ai creditori: paghiamo un terzo Crociere, il decreto passa senza novità
Lettera alle imprese per ristrutturare il debito
VENEZIA Una sorta di «concordato», ma fuori dalle aule di tribunale, con il pagamento di circa un terzo dei debiti. In attesa che il Cipe nei prossimi giorni (forse il 15) sblocchi i famosi 538 milioni degli interessi risparmiati sui mutui e che i lavori del Mose ripartano, consentendo così anche al Consorzio Venezia Nuova di rifiatare un po’, è questa una delle ipotesi a cui sta lavorando il commissario liquidatore Massimo Miani. Nei giorni scorsi imprese, consulenti e collaudatori hanno ricevuto una lettera firmata dall’avvocato Stefano Ambrosini, consulente del Cvn, in cui si dice che per ristrutturare il debito e garantire il miglior soddisfacimento dei creditori, nei prossimi giorni ci sarà un incontro per fare il punto sul dare-avere: da un lato i crediti reclamati soprattutto dalle aziende, che sono circa 70 milioni (20 le consorziate, 50 le altre, in primis gli impiantisti), dall’altro i contro-crediti del Consorzio, che nei giorni scorsi aveva chiesto proprio ai «soci» di ripianare il «rosso» di 59 milioni. La frase chiave è però quella successiva: «Prospettiamo fin d’ora un’ipotesi di soddisfacimento del vostro credito nella misura indicativa del 30 per cento, da concretizzarsi entro 18 mesi dall’omologazione dell’accordo». Ipotesi che ha preoccupato le imprese, molte delle quali rischiano di saltare se dovessero perdere oltre due terzi dei soldi che avanzano.
Intanto prosegue il cammino alla Camera del decreto legge sulle grandi navi, che prevede un concorso di idee per trovare delle soluzioni definitive fuori dalla laguna. Il testo, come previsto, è passato senza ritocchi, dopo essere stato «blindato» dal governo, e dovrebbe arrivare al vaglio dell’aula già lunedì, per essere approvato tra martedì e mercoledì. A dare il via è stata la commissione Trasporti di Montecitorio, dopo aver ricevuto i vari pareri delle altre commissioni. In particolare quella Ambiente, in cui era relatore Nicola Pellicani, ha chiesto di affrontare al più presto il «dossier Venezia», tema caro al deputato dem: turismo, bonifiche, porto offshore e anche la ripresa di quel centro sui cambiamenti climatici che si era arenato dopo che la legge di bilancio del 2019 aveva stanziato anche mezzo milione di euro per la sua partenza. Sulla stessa linea anche la Lega, che con i deputati veneziani Alex Bazzaro, Giorgia Andreuzza, Ketty Fogliani e Sergio Vallotto ha rilanciato la loro proposta di nuova legge speciale. «Riteniamo che quello delle grandi navi sia solo un punto di partenza e auspichiamo in tempi celeri l’apertura di una discussione molto più ampia su Venezia, con un intervento strutturale e risorse certe».
Stando sul tema delle grandi navi, Bazzaro ha poi annunciato che lunedì in aula presenterà un ordine del giorno per chiedere che il concorso di idee riguardi non solo ipotesi fuori laguna, ma anche interne, a partire da Marghera. In realtà il governo aveva stabilito che nella fase transitoria venissero usati i terminal container di Marghera, ma i protocolli Covid lo rendono quasi impossibili. E così quando dal 5 giugno torneranno le navi, ripartiranno dal tracciato contestato, quello che passa davanti a San Marco. «Un paradosso», protestano gli ambientalisti.
Dossier Venezia Pd e Lega: dopo le navi discussione più ampia